Entrare nel mondo dei videogiochi non è certamente facile. È un mercato serrato, dove le buone idee spesso non bastano a sfondare e dove anche i nomi con decenni di esperienza sulle spalle hanno fallito più e più volte. Amazon però da parte sua ha una potenza di investimenti fuori dal comune e se è vero che il primo progetto di Amazon Studios è stato brutalmente cancellato nascondendone i resti in un cimitero indiano, nulla ha impedito allo studio della più grande catena di vendita online di partire da zero con un nuovo titolo. Viene abbandonata l'idea del competitivo a squadre in piccole arene e con New World si passa da un concept piuttosto facile da realizzare ad un MMO gigantesco, dalla struttura sandbox e dalla difficilissima gestione. Per capire esattamente di cosa stiamo parlando siamo dunque volati a Londra, in una soleggiata giornata, per passare qualche ora insieme al team di sviluppo e al progetto, toccando con mano quello che vorrebbe divenire il miglior biglietto da visita possibile per la casa di Jeff Bezos.
Sandbox vuol dire libertà
La nostra avventura inizia su una spiaggia, assieme a decine di altri giocatori. Per farci vivere l'esperienza di gruppo, infatti, i ragazzi di Amazon Studios ci hanno gettati in una stanza con altre decine di giornalisti da tutto il mondo, indubbiamente una situazione non ideale per simulare la popolazione di un MMO i primi giorni di lancio ma comunque sufficiente per far capire le basi del gioco e dell'immancabile commercio. Nudi e dispersi sulla costa abbiamo iniziato timidamente a muovere i primi passi in un mondo rigoglioso e ricco di risorse naturali. L'impatto grafico ha fatto sicuramente la sua parte e, merito anche del Lumberyard Engine così come del basso carico sui server, l'esperienza è risultata sostanzialmente perfetta. Abbiamo così trascorso i primi cinque minuti a guardarci attorno, ad osservare questo nuovo mondo distendersi a perdita d'occhio in ogni direzione. Avremmo passato diverso tempo a contemplare il cielo e a guardare ogni piccolo dettaglio del mondo ma le lancette avanzavano inesorabili e siamo stati incalzati da un tutor per provare i rudimenti delle meccaniche di gioco. Abbiamo dunque iniziato a raccogliere i primi sassi e arbusti, accendendo poi un fuoco da campo, che si può portare in giro e che funzionerà sostanzialmente da respawn point, così da creare con i materiali raccolti alcuni strumenti essenziali.
Un'accetta ci avrebbe permesso di abbattere qualsiasi albero sulla mappa e una piccozza avrebbe accelerato la raccolta dei minerali. La zona iniziale si presenta sostanzialmente come un'enorme fioriera di tutto ciò che può servire ai giocatori per sopravvivere nei primi attimi di gioco, senza alcun tipo di minaccia a ringhiargli contro nel fitto della boscaglia. Non è tuttavia un mondo vuoto e la selvaggina corre tra gli arbusti e fugge rapidamente dal nostro sguardo, lasciando l'impressione importantissima di trovarsi in un mondo vivo e rigoglioso. I primi passi insomma ci conquistano e mentre iniziamo a prenderci mano con menu e movimenti, veniamo esortati a partire per dirigerci verso il primo grande accampamento. New World basa la sua struttura sulla conquista e il mantenimento dei territori, con la necessità di costruire avamposti e roccaforti da difendere in una combinazione PvP e Survival forse non incredibilmente nuova concettualmente ma di sicuro interesse per chi ha passato gli anni della sua giovinezza su titoli come Ultima Online. Le statistiche infatti non vi permettono di essere un ottimo fabbro e uno strabiliante condottiero contemporaneamente richiedendovi piuttosto di specializzarvi nelle diverse attività mano a mano che eseguite le varie azioni in gioco. Più combatterete insomma e più diventerete abili, con statistiche legate al tipo di arma più utilizzato. Fortunatamente per questa prova ci è stato messo a disposizione un personaggio di alto livello e nella città non mancavano set completi per ogni classe così da poter sperimentare anche parte dell'end game.
Alla conquista del nuovo mondo
Coordinandoci con gli altri giocatori ci siamo quindi vestiti di tutto punto, abbiamo imbracciato un arco e ci siamo infilati una stilosissima armatura in cuoio prima di partire verso la conquista di un avamposto nemico. Sul percorso, i primi nemici da sconfiggere, zombie e altre bestie dall'immaginario fantasy occidentale, in grado sin dai primi istanti di offrire una buona sfida ai giocatori e richiedere coordinazione nel gruppo. New World vuole infatti che i lupi solitari abbiano vita difficile, e che solo gruppi organizzati possano tranquillamente pulire i campi di mob senza lasciarci le penne. Strappando arti ai ghoul e trafiiggendo le anime di qualche fantasma troppo curioso siamo dunque giunti all'accampamento nemico: una roccaforte con palizzate di legno e gremito di altri giocatori controllati dagli sviluppatori. La battaglia che si preparava all'orizzonte non sarebbe stata sicuramente di quelle facili visto che avremmo dovuto fare una breccia nella muraglia, addentrarci nel villaggio e conquistare la torre centrale issando la nostra bandiera. Eravamo solo una decina di giocatori ma immaginando quell'assedio su larga scala i nostri occhi hanno iniziato a luccicare.
C'era gente che cercava di portare i barili esplosivi vicini alle mura, chi dall'altra parte faceva piovere frecce cercando di rallentarne l'avanzata, tank con gli scudi alzati che tenevano la prima fila e curatori che dalle retrovie cercavano di fare il possibile in una massacro senza tregua. New World vorrebbe dare la possibilità a ben 10.000 giocatori di scontrarsi sulla stessa mappa di gioco, un numero davvero enorme e che richiederà diversi mesi di rodaggio ma un obiettivo che rappresenta un sogno per chi desidera vivere in un mondo virtuale come questo. Non c'è nulla di realmente nuovo nel progetto quanto piuttosto tante derivazioni di titoli del passato, un'amalgama ben riuscita e piacevole capace di mostrare uno stile di combattimento action piuttosto ragionato, dove parate e schivate la fanno da padrone, con la gestione della stamina già vista in moltissimi altri contesti similari. Uno degli enormi punti di forza dovrebbe quindi risiedere nella potenza cloud dei server Amazon, che potranno offrire una fluidità impressionante anche a pieno carico e universi persistenti modellati solo ed esclusivamente dai giocatori.
Impossibile dire se New World sarà un successo o un fallimento perché, come ogni buon sandbox che si rispetti, saranno proprio i giocatori a plasmare la vita all'interno di ogni singolo server di gioco. Ci saranno intere città in pace tra loro o forti in continuo assedio capeggiati da gilde rivoltose, zone in cui il commercio tra giocatori sarà florido e altri dove mercanti più avidi giocheranno al rialzo dei prezzi, in un continuo tira e molla dalle infinite variabili. Il cuore del gioco però c'è e funziona a dovere regalando componenti solide e di qualità. Buono soprattutto l'impatto visivo, dettagliato e dalla grande atmosfera trattandosi di un gioco massivo di questa portata. Siamo incredibilmente ansiosi di vederne l'evoluzione, per ora le basi per fare bene ci sono davvero tutte.
CERTEZZE
- Il cloud di Amazon potrebbe gestire una mole di giocatori enorme
- Ottime componenti tecniche per un MMO
- Massima libertà
DUBBI
- Ci saranno abbastanza novità per interessare un pubblico ormai annoiato da tutto?