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Nintendo Switch, arriva il controller di Nintendo 64: com’era, com’è

Nelle prossime settimane arriverà una versione del gamepad Nintendo 64 compatibile con Nintendo Switch: ricordiamo perché è un controller storico.

SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   28/09/2021

Nell'ultimo Nintendo Direct, la società giapponese ha annunciato che ad ottobre - la data precisa è ancora ignota - arriveranno su Switch i diversi giochi SEGA Mega Drive e Nintendo 64. Abbiamo già parlato dei titoli di lancio di quest'ultimo, oggi invece ci focalizzeremo sul suo controller. Perché, assieme ai loro cataloghi, saranno prodotte delle versioni attuali - compatibili con Switch - i due gamepad delle console.

In attesa di notizie più precise, il controller di Nintendo 64 dovrebbe costare intorno ai 50 euro (49,99 dollari negli USA), e non dovrebbe essere disponibile nei negozi o centri commerciali: l'unico modo per ottenerlo, previa sottoscrizione di un abbonamento a Nintendo Switch Online (un abbonamento normale, non è obbligatoria la cifra extra richiesta per i cataloghi), sarà acquistarlo direttamente dallo store online dell'azienda.

Il pad dovrebbe essere quasi identico all'originale. Per renderlo più attuale, sono state apportate delle lieve modifiche. È (naturalmente) sparito il filo: al suo posto è stata inserita una presa USB-C per ricaricare il pad. È apparso anche il piccolo pulsante tondo per sincronizzare il controller con la console, accompagnato dai quadrati luminosi che indicano se si tratta del pad numero uno, due, tre o quattro. Sempre sulla sommità della periferica sono stati aggiunti i canonici tasti quadrati: Home e Capture. L'ultima differenza riguarda ZR, posto a lato della presa USB-C: è molto piccolo e - immaginiamo - scomodo, ma nei titoli per Nintendo 64 non dovrebbe servire ad alcunché.

Tutto il resto dovrebbe essere uguale all'originale, forma e dimensioni comprese. Anche se non abbiamo certezze, immaginiamo che sarà modificata l'apertura sul retro - e sulla parte alta - del pad: ai tempi serviva per introdurre il Controller Pak (per salvare i progressi in certi titoli) e altri accessori come lo storico Rumble Pak o il Transfer Pak. Adesso non avrebbe alcuna utilità, per cui la cavità sarà riprodotta solamente per fedeltà al modello originale.

Un pad strano, un tricorno

Il pad Nintendo 64 originale, nel suo colore standard
Il pad Nintendo 64 originale, nel suo colore standard

Per chi ha vissuto il pad Nintendo 64 all'epoca, sarà incredibile venire a sapere che, dalle generazioni successive - e attuali - è spesso considerato un'incomprensibile mostruosità. Per queste ultime, in effetti, sarà sorprendente leggere che era ritenuto un pad eccezionale (nella sua stranezza).

Possiamo dire con relativa certezza che è stato uno dei controller più influenti e importanti della storia dei videogiochi e, al contempo, uno di quelli invecchiati peggio. Molte delle idee e delle innovazioni di questo pad sono ancora presenti in quelli attuali, ma si sono naturalmente evolute e, soprattutto, sono state disposte diversamente.

Già, perché la cosa veramente assurda del pad Nintendo 64 è, e in parte era, la sua forma. Oltre alle dimensioni molto grandi, che rendevano i tasti difficilmente raggiungibili per chiunque avesse delle mani minute, le tre appendici erano qualcosa di mai visto. E, se adesso possono sembrare grottesche o insensate, anche ai tempi rendevano il prodotto meno invitante a chi, ai videogiochi, non ci giocava spesso (adesso li chiameremmo casual gamer).

Il pad era disponibile in tanti colori diversi.
Il pad era disponibile in tanti colori diversi.

Il "tricorno" era tale perché Nintendo non poteva vaticinare l'evoluzione del mercato: di come e quanto velocemente il gaming tridimensionale, e poligonale, avrebbe preso il sopravvento su quello bidimensionale. Per cui, in sostanza, ha costruito due pad comodi all'interno di uno. Lo potete vedere chiaramente: il controller per i giochi bidimensionali si impugna con la mano sinistra sulla protuberanza esterna, quella laterale. Il pad per quelli tridimensionali, invece, prevede di porre la mano sinistra sull'appendice centrale.

Erano, in sostanza, due controller diversi all'interno di un unico strumento. E questo potrebbe essere uno dei motivi per cui il Control Stick era soltanto uno, e non due (la principale innovazione del DualShock Sony, che non era il pad base di PlayStation, inizialmente privo di analogici). Un secondo Control Stick sulla destra non avrebbe permesso ai giochi bidimensionali di avere abbastanza pulsanti, perciò si optò per una via di mezzo: quattro bottoni piccoli, tondi e gialli. I tasti "C", come "camera".

Un pad storico

Il primo Control Stick Nintendo.
Il primo Control Stick Nintendo.

Ecco, specificati questi difetti, adesso è il momento di raccontare perché, nonostante la stranezza, e secondo alcuni la bruttezza, il controller di Nintendo 64 è stato uno dei più importanti della storia dei videogiochi.

Il primo motivo è il più scontato, ma anche il più rilevante. Quello di Nintendo 64 non è stato il primo stick analogico della storia, Nintendo non ha inventato lo strumento in sé e per sé: tuttavia, è stata la prima compagnia a metterlo al centro del progetto, considerandolo importante almeno quanto il D-Pad. È stata la prima a ritenerlo fondamentale per perfezionare e divulgare il gaming tridimensionale, che non avrebbe potuto affidarsi ad una croce direzionale. Super Mario 64 e il pad di Nintendo 64 sono gemelli: sono stati sviluppati assieme, l'uno esaltando le virtù dell'altro. È stato subito evidente che da quell'accoppiata non saremmo tornati indietro, e infatti ogni compagnia rivale - prima o dopo - si è adeguata alla situazione. Oggi sarebbe impensabile un pad senza stick analogico. Curiosamente, il Control Stick non ruotava all'interno di un cerchio, ma di un ottagono: una soluzione con pro e contro, che Nintendo avrebbe mantenuto fino a Nintendo Wii (compreso).

Il pad Nintendo 64, con annesso il Rumble Pak che permetteva le vibrazioni.
Il pad Nintendo 64, con annesso il Rumble Pak che permetteva le vibrazioni.

A proposito di Wii, il suo Nunchuk è praticamente l'appendice centrale del pad Nintendo 64 asportata e isolata. Ha la stessa forma, e simili dimensioni. Anche la posizione dei dorsali è associabile: sono due, ma sono disposti esattamente dov'era il pulsante Z, uno dei primi grilletti in assoluto sui pad per console. Una posizione molto diversa dai dorsali a cui eravamo abituati, da L ed R di SNES: era estremamente comodo, un autentico grilletto (infatti si adattava bene agli sparatutto). Già, la comodità: vi sembrerà strano se non lo avete provato, ma il pad Nintendo 64 era davvero confortevole. Aveva un'attenzione per l'ergonomia che i pad precedenti si sognavano, e che sarebbe diventata uno standard per l'industria. I suoi manici non erano semplici protuberanze, ma avevano una forma dolce e bombata, che metteva a suo agio la mano dell'utente.

Il terzo e ultimo motivo per cui questo pad è da ritenersi tra i più innovativi - e importanti - mai realizzati, risiede nel Rumble Pak. La periferica, da applicare sul retro del controller, era ingombrante e pesante; uscì assieme a Lylat Wars (Star Fox 64), e all'epoca molti giornalisti rimasero sorpresi dalla sua qualità, nonostante l'idea di un pad tremolante fosse alquanto ridicola. Be', sappiamo com'è andata: anche in questo caso, la vibrazione è stata inserita all'interno di qualsiasi pad successivo.

In conclusione, il controller di Nintendo 64 ha portato tante novità, tante innovazioni che nelle generazioni successive sarebbero diventate standard per qualunque produttore di console. Semplicemente le aveva inserite in una struttura strana, dalla forma bizzarra e poco intuitiva, che gli ha impedito di invecchiare bene, e di essere universalmente apprezzato come meriterebbe.