- Qualcosa di diverso
- Eternal Darkness: Sanity's Requiem: l'oscurità che non deve essere dimenticata
- Geist: e chi chiamerai?
- Skies of Arcadia: una nuova vita per i pirati spaziali di SEGA
- P.N.03: l'unica esclusiva dei Capcom Five
- Billy Hatcher and the Giant Egg: meglio un uovo oggi che un Billy Hatcher domani
- Tocca a voi
Nota inizialmente con il nome in codice "Dolphin", il successore di Nintendo 64 ebbe una vita alquanto bizzarra. Amato da molti, ignorato da troppi, Nintendo GameCube approdò sugli scaffali stupendo un po' tutti. Merito in parte di un design a cubo che presentava una maniglia sul retro per poter trasportare la console e di un controller tra i più ergonomici mai realizzati. Per non parlare poi dell'utilizzo dei mini DVD che presero il posto delle cartucce e della possibilità di collegare il Game Boy Advance tramite il Game Link Cable per utilizzare la piattaforma portatile di Nintendo come controller.
Come spesso accade con le console della Grande N, la potenza non è nulla senza il controllo. A supportare uno strumento tecnologico tanto interessante arrivarono quindi diversi giochi di spessore, alcuni anche inaspettati per i giocatori Nintendo. Stiamo parlando di titoli come il remake del primo Resident Evil, Resident Evil 0 e Resident Evil 4, usciti all'epoca in esclusiva per il cubo viola, ma anche di chicche come The Legend of Zelda: Wind Waker, Metroid Prime, Super Mario Sunshine, Animal Crossing, Pikmin e Luigi's Mansion. Molte di queste saghe, inoltre, presero nuove direzioni proprio a partire dall'epoca GameCube, confermando la bontà del lavoro svolto da Nintendo sulle proprie IP.
Nonostante ciò, la console vendette "solamente" 21,74 milioni di unità, una cifra che impallidisce di fronte ai 152,12 milioni di Nintendo Switch festeggiati a marzo 2025 o ai precedenti 32,93 milioni di Nintendo 64. È inevitabile, quindi, che molti titoli siano passati in sordina, finendo per venire ricordati solamente dai giocatori più appassionati. In occasione della possibilità offerta da Nintendo Switch 2 di giocare a una selezione di classici per GameCube abbiamo quindi pensato di spolverare qualche perla dimenticata. Una decisione che porta con sé la speranza che questi titoli possano avere una seconda vita grazie alla nuova macchina della Casa di Kyoto.
Qualcosa di diverso
Prima di partire per il nostro viaggio, è però necessario fare un appunto. Nel corso di questo articolo troverete sì dei titoli molto importanti, ma abbiamo deciso di lasciare fuori le opere più note. Ci riferiamo a giochi storici come Metal Gear Solid: The Twin Snakes, remake del grande classico del 1998 supervisionato da Kojima, Miyamoto e caratterizzato dalla regia delle scene di intermezzo di Ryūhei Kitamura (regista giapponese noto per i film Godzilla: Final Wars e Prossima fermata: l'inferno). Un titolo intramontabile che meriterebbe un discorso a parte, ma del quale probabilmente molti sono già a conoscenza.
Lo stesso discorso vale ovviamente per tutti i giochi sviluppati direttamente da Nintendo come Pikmin, Donkey Konga, Pokémon Colosseum e Star Fox Adventures. Si tratta ovviamente di opere che ci piacerebbe rivedere su Nintendo Switch 2, ma che non rientrano nella nostra selezione fatta per questo singolo articolo. Vi invitiamo quindi a farci sapere i vostri titoli "dimenticati", nella speranza di creare così una lista completa di tutte le produzioni potenzialmente giocabili attraverso l'emulatore per GameCube presente nella più recente console Nintendo.
Eternal Darkness: Sanity's Requiem: l'oscurità che non deve essere dimenticata
Nonostante passino gli anni, Nintendo continua a venire percepita da moltissimi giocatori come un'azienda votata principalmente ai più giovani. Un pregiudizio che più volte è stato smentito dai fatti e che, soprattutto nel periodo del GameCube, la Casa di Kyoto riuscì quasi del tutto a estirpare. Merito non solo dei già citati Resident Evil, ma anche di titoli come l'indimenticabile Eternal Darkness: Sanity's Requiem. Stiamo parlando di un'opera sviluppata da Silicon Knights (Blood Omen: Legacy of Kain) e diretta da Denis Dyack (Too Human, X-Men: Destiny). Un'opera fortemente ispirata agli scritti di Lovecraft e che, ancora oggi, viene ricordata con grande trasporto dai fan del genere horror.
Eternal Darkness: Sanity's Requiem è stato apprezzato da pubblico e critica di tutto il mondo. Peccato, però, che l'opera di Silicon Knights sia riuscita a malapena a superare il mezzo milione di copie vendute, risultando così un grande fallimento commerciale. Un vero peccato, dato che nel titolo era presente non solo una narrativa interessante nella forma e nei contenuti, ma anche delle idee di gameplay particolarmente riuscite. Idee come la sanità mentale, che impattava in modo sostanziale sul gameplay attraverso delle vere e proprie illusioni in grado di confondere il giocatore. Per non parlare poi della gestione degli incantesimi, del combat system e della cura riposta nei numerosi enigmi ambientali.
Insomma: una piccola chicca che speriamo di vedere in futuro, magari in concomitanza con il lancio di una versione "per adulti" dell'applicazione dedicata ai giochi GameCube. Una mossa che, visto quanto fatto da Nintendo per i giochi del N64, non ci sembra del tutto irrealistica.
Geist: e chi chiamerai?
Pensate che Eternal Darkness sia un titolo comunque troppo famoso per far parte di questa lista? Cosa ne dite, invece, di Geist? Sviluppato da n-Space e pubblicato da Nintendo, questo gioco d'azione mette l'utente nei panni di John Raimi, scienziato votato all'azione mandato a investigare presso la sede principale della Volks Corporation, nel sud della Francia. In seguito all'incontro con il folle Alexander Volks, l'anima di Raimi gli viene strappata dal corpo, facendolo diventare una sorta di spettro in grado di interagire con gli oggetti (e con le persone) solamente attraverso la possessione. Inutile dire che questa caratteristica del protagonista viene sfruttata alla perfezione da un gameplay che, ancora oggi, risulta tanto bizzarro quanto affascinante.
Lo sviluppo di Geist è stato a dir poco travagliato e inizialmente era previsto per essere uno dei titoli di lancio disponibili su GameCube. Per diversi motivi, però, il gioco venne pubblicato due anni dopo, ottenendo dei feedback altalenanti. Se la storia e il comparto ludico vennero apprezzati dalla maggior parte del pubblico, lo stesso non si può dire per il comparto tecnico. I problemi nello sviluppo diedero infatti vita a un titolo esteticamente anacronistico, con problemi non solo nei modelli, ma anche (e soprattutto) nelle animazioni. Come da tempo ci insegna la Grande N, però, la grafica non è tutto e Geist viene ricordato ancora oggi come una gemma nascosta da recuperare a ogni costo.
Una piccola nota a piè di pagina: Geist sarebbe dovuto essere il primo gioco per GameCube a venire valutato "per adulti" dai vari enti di certificazione dell'età. Peccato, però, che il ritardo subito gli fece perdere questo primato, che venne così dato al già citato Eternal Darkness: Sanity's Requiem.
Skies of Arcadia: una nuova vita per i pirati spaziali di SEGA
Skies of Arcadia è un JRPG pubblicato nel 2000 su Dreamcast. Un titolo che riscosse un discreto successo, confermando non solo la bravura di Overworks, divisione interna di SEGA, ma anche le straordinarie possibilità offerte dalla console nipponica. Peccato, però, che a un anno di distanza SEGA annunciò il proprio ritiro dal mercato console, affermando ufficialmente che i vari team interni si sarebbero occupati di dare vita a titoli grandiosi per altre piattaforme. Decisi però a non abbandonare a loro stesse le avventure di Vyse, Aika e dei Blue Rogues, le alte sfere dell'azienda giapponese commissionarono una conversione per Nintendo GameCube e PlayStation 2. Nel corso del 2002, SEGA annunciò però che la versione per la console Sony sarebbe stata cancellata, favorendo così l'edizione (a questo punto esclusiva) per la Casa di Kyoto.
Nasce così Skies of Arcadia Legends, gioco di ruolo di stampo nipponico caratterizzato da un'ambientazione estremamente affascinante fatta di isole nel cielo, navi (nel senso di "vascelli") spaziali e di pirati. Una sorta di bizzarro mix tra "Il pianeta del tesoro" e "One Piece", reso ancora più interessante grazie a una scrittura classica, ma sempre a fuoco. I critici dell'epoca paragonarono la narrativa a quella dei Final Fantasy del passato, elogiandone anche il gameplay. Ancora una volta, nonostante la potenza del GameCube, fu però il comparto tecnico a uscirne criticato. Un risultato prevedibile, trattandosi di un porting della versione Dreamcast.
Da diversi anni gli amanti dei JRPG gridano a gran voce il loro desiderio di tornare nell'universo di Arcadia. Un desiderio che ha portato i modder a dare vita a patch 4K per trasportare al giorno d'oggi quello che, a tutti gli effetti, è considerato un piccolo, grande, capolavoro di inizio anni Duemila. Una perla che speriamo di poter rivedere su Nintendo Switch 2, nella speranza possa riaccendere la passione del pubblico verso questo titolo e, perché no, spingere gli sviluppatori a dare un vero e proprio seguito a questa gemma nascosta.
P.N.03: l'unica esclusiva dei Capcom Five
Come abbiamo già avuto modo di raccontarvi all'inizio di questo articolo, la fama del GameCube non passa certo per il suo successo commerciale. Nella seconda metà del 2002, per dimostrare il supporto da parte di Capcom alla Grande N e attirare così nuovi utenti, vennero annunciati cinque giochi in arrivo esclusivamente sulla nuova console Nintendo. Stiamo parlando di cinque opere supervisionate nientemeno che da Shinji Mikami e raccolte sotto il marchio dei "Capcom Five": Resident Evil 4, Viewtiful Joe, P.N.03, Dead Phoenix e Killer7. Peccato, però, che nel giro di pochi mesi le cose presero una piega differente. Tre dei cinque giochi vennero infatti portati poi anche su PlayStation 2, Dead Phoenix venne cancellato e l'unico sopravvissuto a rimanere in esclusiva per GameCube fu proprio P.N.03.
Diretto da Shinji Mikami e prodotto da celeberrimo Hiroyuki Kobayashi, P.N.03P.N.03 ci mette negli attillati panni di Vanessa Z. Schneider, una mercenaria contattata da un cliente misterioso per combattere dei robot andati fuori controllo. Siamo di fronte a un'opera tutt'altro che perfetta e che venne accolta timidamente da pubblico e critica (e probabilmente proprio per quello mai portata su altre piattaforme). L'esagerazione del combat system, il fascino della protagonista e la natura "essenziale" dell'opera (pochi contenuti, ma tutti nel posto giusto) hanno però reso P.N.03 uno di quei titoli per GameCube impossibili da dimenticare.
Pur senza ottenere il titolo di "capolavoro", l'avventura spaziale di Vanessa rimane un'opera meritevole di attenzione che speriamo di poter rivedere prima o poi. Non tanto perché si senta la mancanza di un prodotto come P.N.03, quanto per l'importanza della preservazione videoludica. Dopotutto chiunque dovrebbe poter mettere le mani su questa esclusiva GameCube, attualmente impossibile da reperire al di fuori del "mercato" dell'emulazione.
Billy Hatcher and the Giant Egg: meglio un uovo oggi che un Billy Hatcher domani
Cosa succede quando il Sonic Team tenta di dare vita a una nuova mascotte, riuscendoci solo in parte? Succede "Billy Hatcher and the Giant Egg", platform del 2003 uscito in esclusiva per GameCube e tradotto nel 2006 su PC con una conversione difficilissima da recuperare. L'idea alla base del progetto diretto da Shun Nakamura (Director tra le altre cose di Samba de Amigo: Party Central) è molto semplice. Billy è un ragazzino senza particolari poteri, ma a contatto con le uova riesce a dare il meglio di sé. Ecco che quindi i game designer si sono sbizzarriti a inserire uova di ogni tipo, permettendo così al giovane protagonista di sfruttare una vasta gamma di poteri.
Billy Hatcher and the Giant Egg ha ricevuto un'accoglienza tiepida da parte della critica, ma la maggior parte dei giocatori che ha potuto provare questa perla ne è rimasta stregata e la ricorda con grande affetto. Peccato, però, che questi giocatori siano davvero pochi, dato che il titolo ha venduto circa 250.000 copie, risultando così un grande fallimento. Renderlo disponibile su Nintendo Switch 2, a questo punto, permetterebbe a un grande numero di utenti di poter finalmente porre rimedio a questa lacuna.
Negli anni più recenti, Billy Hatcher è stato inserito anche in diversi altri titoli SEGA come Sega Superstars e Sonic & Sega All-Stars Racing. Nel 2015 è comparso persino una alcuni fumetti che uniscono il mondo di Sonic a quello di Mega Man. Aggiungendoci il fatto che nel 2022 Shun Nakamura ha ribadito il suo interesse nel creare un sequel di Billy Hatcher and the Giant Egg, ecco che puntare nuovamente i riflettori su questo titolo potrebbe essere utile e interessante sotto diversi aspetti.
Tocca a voi
E voi che cosa ne pensate di questi titoli? Li avete giocati a suo tempo su GameCube? Li giochereste nel caso arrivassero sulla più recente console Nintendo?