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Nioh 2, le evoluzioni nell'endgame

Abbiamo scalfito l'endgame di Nioh 2 e sforato le cento ore complessive, proviamo a trarne qualche conclusione

PROVATO di Emanuele Gregori   —   21/03/2020

Una decina di giorni fa la recensione di Nioh 2 ci aveva spinti a comunicarvi la nostra positività nei confronti del secondo capitolo della saga, ma anche a mettervi in guardia di fronte alle problematiche che attanagliano il titolo. In tanti avete avuto modo di portare avanti la vostra campagna e, complice la situazione mondiale non esattamente positiva, magari anche di arrivare all'endgame più velocemente di quanto avreste creduto. Il cosiddetto new game plus in Nioh 2 è gestito esattamente come il precedente capitolo ed esattamente come tutto il resto vive solo di qualche leggera differenza, che non ne stravolge la formula ma che prova a perfezionarla.

Abbiamo passato un'altra ventina di ore tra le regioni del Giappone feudale, non possiamo dire di averne spulciato ogni anfratto, ma attualmente abbiamo una visione più ampia dell'insieme.

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Le vie che diventano sogni

Il primo Nioh ci aveva abituati alle Vie. Una volta completata la campagna, a prescindere da quanti compiti secondari si erano portati a termine, ci si lanciava a tutto fuoco verso il new game plus. Piuttosto che gestito tramite il semplice restart dell'avventura, la natura suddivisa in missioni e la sua formula alla diablo-like, aveva spinto il Team Ninja ad inserire delle vere e proprie difficoltà aggiuntive. Ciò che tre anni fa prendeva il nome di "Vie", qui sono state tramutate in "Sogni", ma funzionano esattamente allo stesso modo.

Partendo dalla mappa del paese è possibile scegliere quale livello di difficoltà affrontare e, una volta fatto, tutti quanti gli incarichi cambiano radicalmente, non solo aumentando la resistenza a l'aggressività dei nemici presenti, ma anche aggiungendo nuove zone asservite al regno oscuro e aumentando o modificando lo spawn e la disposizione dei nemici all'interno delle mappe. Questa particolare modalità di gioco si avvicina drasticamente a quel che più spesso abbiamo visto all'interno del genere degli arpg, rendendo perfettamente l'idea del tipo di gioco al quale Nioh punta, almeno una volta conclusa l'iniziale strada della campagna.

Seppure tanti giocatori si fermeranno lì, è evidente che il vero gioco inizia proprio una volta sbloccato il primo sogno che, a dispetto di quanto ci saremmo attesi, è anche l'ultimo. Al contrario del passato infatti esiste un solo livello di new game plus in questo secondo capitolo. Ovviamente con l'arrivo dei primi DLC andranno ad aumentare anche i sogni disponibili, ma questa scelta per la versione base è stata presa probabilmente a causa di alcune modifiche al bilanciamento del gioco.

Non abbiamo ancora avuto modo di concludere tutto il primo Sogno, ma è evidente che quel che attualmente è possibile compiere all'interno di Nioh 2 necessità delle espansioni (tante delle quali saranno gratuite a detta del team) per aumentare la longevità in maniera drastica.

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Oggetti divini e sincronizzazione

Come noi anche tanti altri appassionati sono rimasti spiacevolmente sorpresi dalla mancanza di un terzo livello di difficoltà e, di conseguenza, anche da un livello ulteriore di rarità dell'equipaggiamento. Nel corso del primo sogno è possibile arrivare ai set divini, aumentandone il droprate sacrificando all'inizio di ogni missione un determinato numero di tazze ochoko.

Ciò che a dire la verità ci ha sorpreso in negativo è stata la difficoltà generale delle missioni. Abbiamo già discusso ampiamente lo sbilanciamento che caratterizza le prime ore dell'avventura, portando Nioh 2 a diventare un mezza passeggiata nel corso della campagna. Questo elemento viene dannatamente amplificato in new game plus, avendoci portati a morire giusto una manciata di volte nel corso di tutte le missione affrontate. Complici la conoscenza dei boss, dei pattern degli yokai e le scelte oculate in termini di crescita ed equipaggiamento è un peccato dover constatare che il livello di sfida, attualmente, risulta davvero troppo al di sotto delle aspettative, trasformando l'endgame attuale in un continuo farming fine a se stesso

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A onor del vero è stata introdotta una meccanica che vuole in qualche modo modificare questa sensazione generata nel giocatore ed è la sincronizzazione di livello. Tornando indietro ai sogni già completati è possibile affrontare nuovamente le missioni livellando le proprie caratteristiche sulla base di quelle della missione. Questa sincronizzazione, seppure ha effetto sul proprio personaggio e di conseguenza sulla difficoltà dell'incarico, non intacca le ricompense ottenute che invece si adattano alla missione di livello più alto completata. Questo elemento comporta l'avere nuovamente la totalità delle quest utili al farming, diminuendo quindi il rischio di dover ripetere sempre e solo le stesse missioni.

C'è da dire che questo sistema non sembra ancora essere affinato alla perfezione, anche a causa di un drop dell'equipaggiamento che ad un certo punto si assesta su un livello massimo che viene sbloccato troppo in anticipo, spingendo definitivamente all'utilizzo del fabbro, il grande escluso nel corso della campagna.

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Il fabbro e la rimodellazione

In sede di recensione abbiamo introdotto la discussione sul fabbro, cercando di rendere l'idea ai lettori della sua inutilità nel corso della prima run. Nonostante la comprensione del concetto sia stata evidentemente perniciosa, proviamo ad approfondire la discussione parlando di endgame, ovvero il momento nel quale questa meccanica diventa fondamentale.

A dir la verità non è esattamente così neanche ora, questo perché per la stessa questione legata al grado di sfida di cui abbiamo parlato precedentemente, anche adesso non si sente la necessità di spendere ore e ore a rimodellare le proprie armi e armature. Detto questo è indubbio che la stessa natura del fabbro acquisisca senso proprio in questa fase e rappresenti anche uno degli stimoli più grandi del gameplay di Nioh 2. Siete obbligati ad usarlo per avanzare? Certamente no. È consigliabile sfruttarlo per scoprire una delle caratteristiche più interessanti del sistema di gioco? Assolutamente si.

Aperta la schermata del fabbro è possibile compiere diverse azioni. Recuperando i manuali di forgiatura nel corso delle missioni principali e secondarie si possono sbloccare nuovi oggetti da realizzare, ma la forgiatura è la caratteristica forse meno importante del gruppo. Per completezza sappiate che si tratta di utilizzare un certo quantitativo di materiali e oro per la creazione di un oggetto e che, all'aumentare del grado di rarità dei materiali, aumenta anche la possibilità che l'oggetto forgiato si riveli più raro. Una volta sbloccati i frammenti divini è possibile inserire anche questa variabile, che aumenta ovviamente la possibilità di ottenere un oggetto di questa specifica categoria.

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L'affinità d'anima è un'altra caratteristica può essere sfruttata per infondere livello ed effetti speciali di un'arma o un'armatura su di un'altra che, per qualche motivo, ci piace ma non soddisfa a pieno le nostre caratteristiche. Il costo di questa azione ai livelli più alti diventa davvero proibitiva, spingendo più alla ricerca dello specifico oggetto in giro per il mondo di gioco, che non all'utilizzo di questo metodo. Certamente è possibile vendere oggetti e materiali in eccesso per recuperare oro, ma è con la tempra che le cose si fanno davvero interessanti.

Questa caratteristica altro non è che un cosiddetto reroll delle caratteristiche. Ciò significa che se la vostra arma presenta un effetto speciale che non vi convince, avrete modo di utilizzare umbraciti di livello sempre più alto per modificare quella caratteristica scegliendo tra una lista di possibilità randomiche. Una volta speso il materiale e il costo in oro (decisamente più contenuto rispetto all'affinità d'anima), le vostre armi o armature modificheranno le proprio caratteristiche, generando nuove possibilità casuali tra le quali scegliere. È presto detto come questa caratteristica diventi in breve tempo la regina della ricerca della build perfetta, spingendo i giocatori ad indovinare la combinazione più giusta per trasformare il proprio set in quello definitivo. Non di rado capita di entrare in un vortice da "gioco d'azzardo", che vi porta a scegliere di spendere le vostre risorse solo per vedere se il successivo roll possa sbloccare una caratteristica migliore per la build che state cercando di realizzare, trasformando il fabbro nel vostro migliore amico.

Allo stato attuale tutte queste caratteristiche risultano positive ma ancora migliorabili, se non altro proprio nei confronti di una rigiocabilità che, a dirla tutta, ci saremmo aspettati migliore di come invece si è rivelata fino a questo momento. Siamo certi che il Team Ninja, forte dell'esperienza accumulata in questi anni, saprà porre rimedio velocemente alla situazione attuale, rendendo nuovamente Nioh un titolo sostanzialmente infinito.

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