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PUBG Global Invitational 2018

Si è concluso il PUBG Global Invitational 2018 di Berlino, vediamo come è andata e cosa ci portiamo a casa da questa esperienza

SPECIALE di Emanuele Gregori   —   30/07/2018

Dopo quattro giorni di intensa competizione, inframmezzati da una giornata completamente dedicata alla beneficienza, si è concluso il PGI di Berlino. Primo grande evento mondiale legato a PUBG e iniziatore di un percorso che, come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, si protrarrà nei prossimi cinque anni, con l'intenzione di rendere il titolo di PUBG Corp. un punto di riferimento nel mondo esport. Noi lo abbiamo seguito attentamente in ogni sua fase, guardando buona parte dei venti match giocati e facendoci un'idea delle intenzioni dietro a un'operazione tanto ambiziosa.

PUBG Global Invitational 2018

C’è aria di grande evento

Senza necessariamente ripetere ciò che già vi è stato detto negli scorso speciali, ma dando giusto un'infarinatura breve, questo PGI di Berlino, vedeva scontrarsi i venti migliori team al mondo, provenienti da cinque continenti e approdati qui dopo una serie di piazzamenti in eventi minori. La cinque giorni di Berlino è stata strutturata attraverso due diverse competizioni, la prima giocando in terza persona e la seconda in soggettiva. Per quanto riguarda i primi due giorni, durante i quali si sono giocate complessivamente otto partite, il pubblico presente alla Mercedes-Benz Arena, ha visto trionfare i coreani Gen.G Gold, trainati dall'inarrestabile Esca, il quale si è aggiudicato anche la totalità dei premi collaterali grazie al maggior numeri di uccisioni effettuate e al più lungo tempo di sopravvivenza totale sul campo di battaglia. Una supremazia assoluta che ha visto scemare anche discretamente l'attenzione durante le ultime due partite. Al secondo e al terzo posto, rispettivamente gli europei del Team Liquid e i WTSG. Proprio queste due squadre si sono rivelate protagonisti anche della seconda competizione, quella svolta durante il weekend e che più di tutte ha attirato il favore del pubblico. Così come nel primo torneo, un team asiatico ha portato a casa la vittoria, questa volta i cinesi del gruppo OMG (il cui membro migliore si è aggiudicato anche i due premi secondari, superando di soli quindici secondi un altro giocatore), seguito sempre dai Liquid e dai WTSG. A differenza però del recentissimo passato, nonostante un vantaggio considerevole, i cinesi hanno dato l'impressione di non reggere la pressione del momento decisivo, giocando due ultimi match pessimi e facendosi recuperare la bellezza di mille punti dagli europei. Solo una grande partenza ha permesso agli OMG di uscirne comunque vincitori. L'Asia che conquista l'Europa e il mondo quindi, attestandosi come primo continente campione mondiale di PUBG (seppur ancora sanciti da un "semplice" invitational). Entrambe le competizioni vantavano la bellezza di un milione di dollari in palio, da spartire in grandezza sempre minore, dal primo all'ultimo team. In questo modo i vincitori hanno portato a casa 400000$, 160000$ al secondo posto e 100000$ al terzo. Diecimila invece per ognuno dei due premi secondari ed individuali.

PUBG Global Invitational 2018

Facciamo del bene

Discorso completamente separato è quello relativo alla giornata di venerdì, durante la quale si è tenuto l'attesissimo charity showdown: ovvero una giornata suddivisa in sole quattro partite, con lo scopo di devolvere un ulteriore montepremi di un milione di dollari in beneficenza. Ognuno dei team ha scelto la propria associazione da supportare, con la speranza di portare a casa il maggior incasso possibile. Ciò che però ha davvero attirato il favore del pubblico è stata la mossa di invitare quaranta tra i più importanti influencer del mondo (tra cui personaggi come DrDisRespect, Shroud e Ninja) per prendere parte essi stessi alla competizione. In questo modo le squadre sono state riformulate, con due influencer sempre presenti e due giocatori professionisti che si alternavano con gli altri membri del team. Una mossa certamente utile sia a livello di risonanza mediatica (nulla di sbagliato nella volontà di rendere il più massivo possibile il proprio evento), sia perché ha dato la possibilità di evidenziare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come il mondo videoludico sia attento e affezionato a tutto ciò che gira intorno agli atti benefici. Ciò che forse si sarebbe potuto sfruttare di più, è proprio la presenza degli influencer stessi, mai troppo evidenziati, nonostante si trattasse dei veri mattatori della giornata. Ciò che però conta di più è comunque il fine ultimo della manifestazione.

PUBG Global Invitational 2018

È questo il futuro dell’esport?

Questo è l'interrogativo che ci siamo posti in tanti mentre ci avvicinavamo alla conclusione dell'evento. E si tratta anche di una delle domande che abbiamo rivolto allo stesso Brendan Greene, creatore di PUBG, durante l'intervista che troverete nei prossimi giorni sempre su queste pagine. Nonostante i tanti pareri differenti, arrivati da colleghi di ogni parte del mondo, è inutile negare che l'appeal di una manifestazione come questa risulta accattivante e positivo per tutto il settore dell'esport. PUBG è un titolo estremamente giovane e, nonostante questo, grazie al suo successo ha permesso al proprio team di pensare subito in grande. Dopo i primi eventi dello scorso anno, come l'invitational di Colonia al quale eravamo presenti, e che già sembrava straordinario per un titolo arrivato in accesso anticipato solo da una manciata di mesi, ci troviamo a meno di un anno di distanza a parlare di uno dei più riusciti e imponenti eventi della storia dell'esport. Tenuto in una città straordinaria e all'interno di un palazzetto dalla grande importanza, nonché dalla notevole efficienza. La cura risposta nel realizzare la migliore competizione possibile si è rispecchiata in una risposta del pubblico, sia sul posto che da casa, strabiliante. Se è vero che mai abbiamo visto il palazzetto completamente pieno, arrivare nel weekend a rendersi conto dei pochi posti disponibili, considerata anche la portata della Mercedes-Benz Arena, rappresenta senza dubbio un successo, impreziosito da una presenza strabiliante del pubblico su Twitch. Il progetto dei prossimi cinque anni è appena cominciato, ma possiamo certamente chiudere il nostro immaginario diario da Berlino con la consapevolezza che la strada imboccata è quella giusta e che non vediamo l'ora di vedere cosa avranno intenzione di regalarci per il primo World Championship della fine del 2019. L'attesa è già alle stelle, perché questo è grande esport.