RoboDunk, l'anteprima di un NBA Jam in salsa roguelike tutto italiano

Mostrato a sorpresa durante la Summer of Gaming 2021, RoboDunk viene descritto dal suo creatore Gabriele Libera, AKA Jollypunch Games, come un "incrocio di NBA Jam e Rogue Legacy, coi robot".

Vedendo il trailer non è difficile capire il motivo di questa descrizione: se il gameplay sembra quello frenetico e spettacolare del gioco di basket arcade di Midway, la struttura che sorregge il tutto sembra essere presa di peso da un roguelike classico, con tanto di upgrade, classi e potenziamenti.

Il fatto che sia stato sviluppato in Italia, alle porte della Valtellina, rende l'anteprima di Robodunk quasi un obbligo morale. Scopriamo il gioco, nell'attesa che l'one man band di Morbegno riesca a mettere insieme tutti i pezzi e a realizzare una versione giocabile di questa divertente esperienza arcade.

Il secondo album

In realtà Jollypunch Games non è uno studio debuttante. Su Steam, infatti, ha già pubblicato Fly Punch Boom!, un divertente picchiaduro per quattro giocatori che mescola gli anime, con Dragon Ball. Sotto acidi. Anche in questo caso si tratta di una citazione, in questo caso di una recensione che abbiamo letto sulla pagina Steam del gioco.

Questo per far capire che, nonostante sia un autodidatta laureato in lingue e filosofia cinese con un dottorato all'Università di Pechino, Gabriele Libera ha già dimostrato sia di avere idee (l'ispirazione per il primo gioco è giunta dopo aver visto i combattimenti di Kung Fu Panda 3) sia le capacità tecniche per realizzarle. Senza sottovalutare la capacità di sapersi muovere nell'ambiente, visto che si è autoprodotto i due giochi, oltre che aver raggiunto Geoff Keighley per svelare RoboDunk.

L'unico limite di questo approccio è proprio il fatto che una persona sola, per quanto talentuosa, non è sufficiente per sviluppare giochi di questo tipo in tempi ragionevoli. Soprattutto se è un autodidatta. Per Fly Punch Boom! Jollypunch si è avvalsa della collaborazione di Giorgiost (Jorge Olivares) per le musiche, mentre gli effetti sonori sono stati fatti da NoobSound (Mattia Cozzi e Matteo Giovanardi). Inoltre, essendo stato il suo primo titolo, Gabriele Libera ha dovuto imparare parecchio tutti gli aspetti del game design, come il creare il netcode e le animazioni. Per fare l'infrastruttura online di Fly Punch Boom! ha impiegato un anno di lavoro, cosa che ha reso Jollypunch Games refrattaria nel creare un altro titolo con modalità online.

NBA Jam coi robot

Per questo motivo Robodunk sarà, perlomeno al lancio, solo offline. Si potranno organizzare partite con altri tre giocatori, ma solo sulla stessa macchina. Questo ha costretto Jollypunch Games a cercare una soluzione per rendere il gioco interessante anche sul lungo periodo. Da qui nasce l'idea di innestare una struttura ruolistica all'interno del gioco, così da offrire decine di sfide diverse, oltre che un percorso di upgrade dei propri robottoni soddisfacente.

Dal punto di vista del gameplay, Robodunk sembra in tutto e per tutto un NBA Jam coi robot. In campo, infatti, scenderanno due squadre composte da due robot l'una il cui compito è quello di di fare "mega schiacciate" in faccia agli avversari. Il tutto ha, ovviamente, un'impronta chiaramente arcade, con schiacciate alte 6 metri, spintoni e power up.

I robot sono ispirati ai modellini di Mobile Frame Zero, un gioco da tavolo in cui le unità sono create con modellini in LEGO. E come questi oggetti possono essere smontati, rimontati con nuovi pezzi e potenziati, in modo da trovare il proprio atleta cybernetico preferito. Ognuno di essi, infatti, come nei migliori giochi di ruolo sarà caratterizzato da parametri differenti che indicheranno la capacità di salto, le stoppate la forza e così via.

Modificando i pezzi si modificherà non solo l'aspetto degli avatar, ma anche la loro funzionalità e la loro "forza". In questo modo Jollypunch Games vuole anche dare un senso di progressione al giocatore, che affinerà le proprie capacità assieme a quelle dei propri atleti.

Futuro

Essendo solo (a parte le musiche, ancora create in collaborazione con Giorgiost), Gabriele Libera non sa ancora quando riuscirà a completare RoboDunk, né quello che farà da grande. "Per finire il gioco ci vuole ancora un bel po' di lavoro, quindi adesso non mi resta che continuare a rimboccarmi le maniche e darci dentro" ci ha detto. "Vorrei collaborare con un publisher che sa il fatto suo, per portarlo di fronte a più persone possibile."

"Per il futuro, prima di tutto spero di poter continuare a creare videogiochi con qualcosa di originale. Ho ancora delle cose in serbo per finire Fly Punch Boom!, e poi diverse idee più ambiziose che non riuscirei a realizzare da solo. Essendo un tuttofare, è facile trovare specialisti più bravi di me in ogni ambito, soprattutto dal punto di vista artistico," ammette con una sorprendente lucidità e umiltà Gabriele Libera.

Nel frattempo noi saremo qui in attesa di scoprire quello che Jollypunch Games ha in serbo per Robodunk, nella speranza di poterlo provare presto.