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Roguebook, il provato di un roguelike decisamente particolare

Chi cerca un roguelike con un'anima deck building potrebbe trovare quello che fa per lui in Roguebook

PROVATO di Tommaso Valentini   —   12/02/2021

Gli studi indipendenti sono quelli da cui ci si aspetta sempre le innovazioni di gameplay più importanti, sono quelli più propensi alla sperimentazione, al rischio e, a differenza dei titoli tripla A, il fallimento è spesso contemplato nel processo creativo spinti come si è dalla voglia più pura di far arrivare la propria idea sul mercato a prescindere da qualsiasi valutazione economica. I titoli indipendenti hanno anche però la grande capacità di assorbire le meccaniche più di successo presenti sul mercato e rimodellarle a piacimento, spesso proponendo ibridi interessanti e curiosi, esattamente come accade oggi con questo Roguebook, sviluppato da Abrakam Entertainment e pubblicato dalla ben più nota Nacon. Abbiamo provato la demo disponibile in questi giorni su Steam, scoprendo un gioco dalle diverse peculiarità, capace di entrare di diritto nella nostra wishlist senza passare dal via: se amate Monster Train o Slay the Spire dovreste fare altrettanto.

Dal Belgio uno stile unico e riconoscibile

Roguebook è il secondo titolo a ruolino di Abrakam, con un primo progetto sempre basato sulle carte collezionabili, quel Faeria accolto piuttosto positivamente dal pubblico e supportato a lungo negli ultimi anni. Con Roguebook, tuttavia, le cose si fanno ancora più interessanti visto che tra i credits figura un certo Richard Garfield, ideatore di quel Magic The Gathering ancora oggi signore indiscusso dei trading card game. Interessante vedere che in questo passaggio di testimone lo stile grafico, i colori vividi e accesi e l'atmosfera sono rimasti pressoché intatti, mantenendo un filo conduttore tra le due produzioni con una dimostrazione di continuità non sempre così scontata per questo genere di operazioni. All'inizio dell'avventura verrete catapultati all'interno di un libro di racconti e invece di avere scontri consequenziali in rapida successione, il titolo vi darà pieno controllo del vostro eroe, libero di muoversi a proprio piacimento su una mappa ad esagoni.

Roguebook: una battaglia
Roguebook: una battaglia

Le pagine del libro iniziano a colorarsi, con colori pastello che accendono gli esagoni indicando la via da seguire: su ogni casella potrete quindi incontrare tesori speciali, monete d'oro, personaggi con cui interagire e anche altri eroi da arruolare nel vostro party. Nella demo avevamo a disposizione solo la guerriera Sharra e il difensore rospoide Sorocco ma altri combattenti erano ben visibili come il ratto Seifer, molto probabilmente associabile a un assassino, e la tartaruga incantatrice Aurora.

Arrivati su una casella di combattimento si abbandonerà la visuale isometrica per finire in uno scontro a turni nel più classico 2D laddove dovrete usare le vostre carte di attacco e difesa per sconfiggere i vari nemici, in puro stile Slay the Spire. Ogni carta avrà il suo costo e ogni turno ricaricherà completamente la mano, permettendovi di anticipare le mosse dell'avversario per non soccombere e ottenere le ambite ricompense. La cosa molto interessante e addendo da aggiungere all'equazione è la possibilità di cambiare posizione ai vostri eroi giocando alcune carte specifiche, permettendovi così di attivare buff passivi per facilitarvi il compito, o evitare magari che un campione riceva un colpo letale anzitempo.

L’esplorazione diventa parte integrante

Roguebook: la fase di creazione del deck
Roguebook: la fase di creazione del deck

Mentre i roguelike basati sugli scontri a carte di solito relegano l'esplorazione a parte marginale, o la estromettono del tutto, Roguebook la posiziona su un piedistallo aggiungendo anche un pizzico di strategia. Molti degli esagoni sulla mappa, infatti, saranno inizialmente desaturati e per poterli rendere nuovamente calpestabili, scoprendo cosa celano al loro interno, dovrete utilizzare speciali boccette di inchiostro. Di queste ne esistono di varie forme e dimensioni, alcune coloreranno in linea retta, altre a cerchio attorno a voi e le potrete ricevere solitamente come ricompensa per aver sconfitto i nemici.

Esplorando le nuove aree potrete entrare in contatto con artefatti e gemme preziose, altri elementi indispensabili per facilitare la vostra scalata verso il boss di fine livello. Se gli artefatti funzionano esattamente come ci si aspetterebbe da questo tipo di giochi, offrendo cioè abilità passive durante i combattimenti, le gemme entrano di prepotenza nell'arte del deck building aggiungendo modificatori unici alle carte, permettendovi così di duplicare le opzioni in mano, ridurre i costi o addirittura evocare alleati sul campo di battaglia. L'unica cosa che al momento non ci ha convinto tantissimo di quanto visto, sottolineando però la limitatezza della nostra prima prova, riguarda le meccaniche di attacco dei nemici e dei boss, già viste identiche in tanti altri giochi del genere limitando l'esperienza ad una sorta di deja vù che speriamo svanisca non appena sarà possibile progredire maggiormente nella storia.

Inutile dire che, nel caso in cui i roguelike con un'anima deck building siano il vostro pane, questo è un titolo da seguire con attenzione. Le poche ore di test hanno fatto vedere idee interessanti e una struttura di gioco capace sicuramente di lasciarvi quella voglia di continuare a sfidare voi stessi e a inventare strategie e mazzi sempre più efficaci. Rimane il dubbio su quanto queste meccaniche possano veramente essere innovative rispetto a quanto visto in titoli similari come Monster Train e Slay the Spire ma questa è una valutazione che lasceremo per la nostra recensione, prevista al momento per la fine di giugno, in concomitanza con l'uscita del titolo su Steam.

CERTEZZE

  • Non mancano nuove idee interessanti
  • Stile visivo accattivante
  • Buone meccaniche di gioco...

DUBBI

  • ...anche se già viste