Il mercato dei videogiochi sembra ormai diviso in due grossi gruppi: o sei un tripla A, ovvero una produzione multimilionaria finanziata da una delle celebre firme del settore, o sei un gioco indipendente, ovvero il lavoro di un piccolo gruppo di sviluppatori che prova a superare con le idee e la dedizione gli ostacoli e le complessità che lo sviluppo di un videogame comporta. Lo spazio per i doppia A, ovvero quei giochi creati da team di medie dimensioni che non possono accedere alle tasche praticamente senza fondo di Sony, Microsoft o 2K, sembra essere sempre più ridotto.
Questo genere di giochi, oltre che questa tipologia di sviluppatori, però, sono fondamentali per mantenere vivace e attiva la scena dello sviluppo, favorendo un ricambio generazionale tra le diverse etichette, incubando talenti e idee. Ma soprattutto regalando agli appassionati delle esperienze forse non perfette, ma sicuramente godibili, perfette per soddisfare le esigenze di un tipo di pubblico molto specifico.
Scars Above, il prossimo gioco della linea Prime Matters di Plaion, non fatichiamo a inserirlo in quest'ultima categoria. Si tratta di un action in terza persona sviluppato dallo studio serbo di Mad Head Games che vuole provare a raccontare una storia di fantascienza creando un mondo affascinante, ma irto di pericoli.
Siamo volati a Belgrado per provare le prime ore di Scars Above e tornare a vestire i panni di Kate Ward, la protagonista di questa avventura che arriverà nei negozi il prossimo 28 febbraio 2023 su PC e console.
Una scienziata nello spazio
Come ricorderete abbiamo già avuto modo di provare Scars Above durante il Lucca Comics & Games 2022. In quell'occasione avevamo fatto il parallelo con Returnal, in questo caso diremmo che il primo paragone che ci viene in mente per farvi capire la struttura del gioco è quello col primo Tomb Raider, il bellissimo reboot delle avventure di Lara Croft ad opera di Crystal Dynamics. Similmente a Lara, Kate inizialmente non è una guerriera, ma una scienziata che si trova presto, molto presto, alle prese con un qualcosa più grande di lei.
La protagonista è, infatti, un semplice membro di una spedizione di scienziati chiamata SCAR mandati in avanscoperta per studiare un misterioso manufatto alieno che giace inerte nello spazio, il Metaedro. Non crediamo di rovinarvi troppo la sorpresa dicendovi che molto presto si scoprirà che tale monolite alieno non è poi inerte come sembra e anzi proietta la protagonista in un mondo affascinante, ma ricco di misteri e di pericoli.
Fortunatamente per lei anche tutto l'equipaggiamento sperimentale a bordo della nave viene in qualche modo proiettato su questo pianeta. Il compito della protagonista sarà, dunque, quello di rimettere assieme i pezzi e capire sia che fine hanno fatto i suoi colleghi, sia come salvare la propria vita.
L'essere una scienziata porterà Kate a essere molto curiosa sulla natura del pianeta, sulla sua flora e la sua fauna. Durante l'avventura, gestita attraverso un'inquadratura in terza persona, dovremo analizzare la tecnologia aliena che incontreremo, sia per capirne l'origine, sia per cercare di carpirne ogni segreto utile a uscire viva da quella situazione. Esaminare l'ambiente le consentirà, inoltre, di risolvere dei semplici enigmi che le consentiranno di scoprire il funzionamento di determinati macchinari, quello che è successo ai suoi colleghi o semplicemente avanzare lungo il percorso.
Similmente alla signorina Croft, quindi, inizialmente Kate non sarà avvezza alla battaglia, ma questo non le impedirà di diventare velocemente una vera e propria guerriera. Anzi, saranno gli eventi che la spingeranno a imbracciare le armi, forse più spesso di quanto previsto.
Scars of War
Nonostante le premesse da gioco d'avventura in terza persona, infatti, Scars Above si rivela presto molto più viscerale che celebrale, con la protagonista impegnata più a far fuori i nemici che a scoprire le bellezze del pianeta. Una scelta che cozza un po' con l'impostazione dei comandi, che dalla mappatura dei tasti sembra prediligere gli attacchi in prima persona a quelli con le armi, nonostante si imbracci il fucile la maggior parte del tempo. Anche il set di mosse a disposizione di Kate, come lo scatto o la possibilità di eseguire ampie schivate, avvicinano il gioco di Mad Head Games più a uno sparatutto in terza persona che ad un action narrativo. Nulla di male, ci mancherebbe, ma forse a questo punto un layout dei controlli da TPS, con una rotazione più veloce delle armi, o lo sparo che non richiede necessariamente la pressione dei due grilletti e così via, sarebbe stato più funzionale.
A rendere particolare il sistema di combattimento, infatti, c'è la possibilità di abbinare poteri elementali ai proiettili sparati, una opzione utilizzata sia per risolvere alcuni puzzle ambientali, sia per introdurre alcune interessanti dinamiche di combattimento. In altre parole i proiettili di fuoco possono essere utilizzati sia per bruciare i nemici sensibili alle fiamme, sia per eliminare determinate barriere vegetali. Il ghiaccio, invece, può essere utilizzato per formare piattaforme con le quali superare specchi d'acqua avvelenata, ma per congelare per alcuni secondi i nemici. In questo stato, poi, basterà sparare un proiettile elettrico per aumentare esponenzialmente il danno comminato.
I combattimenti, soprattutto quelli coi boss più imponenti, non saranno quindi un semplice scambio di colpi, ma richiedono un utilizzo oculato dei vari elementi a disposizione di Kate, soprattutto per velocizzare le operazioni, visto che la resistenza e la salute della protagonista non sono infiniti. Ogni scontro, di conseguenza, è una sorta di piccolo e semplice puzzle nel quale è possibile sia sparare a tutto quello che si muove, ma è un'opzione rischiosa e dispendiosa, sia analizzare il nemico e lo scenario per abbatterlo con pochi colpi concatenati. Potrebbe esserci una pianta che prende fuoco e brucia tutto quello che c'è intorno, o un punto preciso che si scioglie facendo cadere il malcapitato nel letale liquido sottostante. A queste opzioni va aggiunto l'utilizzo dei gadget, oltre che lo sblocco di determinati potenziamenti dovrebbero aiutare la protagonista a sopravvivere più a lungo.
L'incedere per i livelli, ampi, ma lineari, con un accenno di elementi da metroidvania da sbloccare per poter accedere alla parte successiva del livello o ad un'area bonus, procede dunque con un ritmo piuttosto collaudato che vede fasi di combattimento più o meno complesse inframmezzare i momenti in cui la trama avanza.
Peculiare, anche, l'influenza dei souls: lungo i livelli sono presenti dei particolari monoliti che consentiranno a Kate di rigenerare le risorse, facendo ricomparire tutti i nemici presenti lungo il livello.
Doppia A
Come dicevamo Scars Above tradisce la sua natura da doppia A in determinati elementi, alcuni tecnici, altri di organizzazione. Quelli tecnici sono facili da individuare: il già citato Tomb Raider del 2013 ha un sistema di animazioni contestuali che il prodotto di Mad Head Games non può vantare. Il passaggio tra le strettoie, lo scontro coi nemici, o l'interazione con l'ambiente vengono fatte con animazioni standard, spesso poco precise.
Discorso simile per i filmati, realizzati con cura, ma con i volti e le animazioni un po' rigidi, che vanificano un po' l'ottimo lavoro fatto con il doppiaggio. È lo scotto da pagare per avere una produzione dai costi più contenuti, che prova a concentrarsi più su di altri elementi, come la costruzione del mondo e dell'intreccio narrativo, dovendo per forza di cose rinunciare a altro.
Come ci ha confermato Nikola Vasiljevic, Head Of Insights and Analytics manager di Mad Head Games, lo sviluppo di un videogioco è sempre un processo complesso, ma il team crede di essere arrivato al giusto equilibrio tra tutti i suoi elementi. Anche per questo la data di uscita, ovvero il 28 febbraio, non lo spaventa. È vero che il 2023 dovrebbe essere ricchissimo di uscite di livello, ma il team è convinto di potersi ritagliare una sua nicchia.
L'altro elemento che tradisce la natura di AA è da cercare nell'impostazione dei controlli, un ibrido tra gioco d'azione e sparatutto che non rende bene quando ci sono così tanti combattimenti, in indicatori della missione spesso fuorvianti e in un'interfaccia poco invasiva, ma non sempre chiara.
Scars Above sembra avere ben chiari i suoi obiettivi, ovvero quelli di fornire un'esperienza forse non perfetta ma divertente, in grado di affascinare con i suoi paesaggi alieni e una storia tutta da scoprire. La produzione di Mad Head Games, però, nasconde un'anima decisamente più action di quanto preventivato, con tanti combattimenti che metteranno alla prova la vostra abilità gamepad o tastiera alla mano. Un connubio interessante, che dovremo sviscerare in profondità in sede di recensione.
CERTEZZE
- Un mondo alieno e affascinante
- Tanta azione
- I proiettili elementali sono combinabili
DUBBI
- Focalizzarsi sugli scontri poteva dare una marcia in più al gameplay
- Mancano alcuni dettagli e finezza dei tripla A