Alla GDC 2019 Facebook si è presentata in grande spolvero: Oculus Rift S fresco di annuncio, Quest disponibile a tutti per essere provato e una line up di titoli mai così ricca e interessante. Tra questi c'era anche Stormland, sparatutto open world sviluppato da Insomniac Games, team americano fresco dello straordinario successo di Marvel's Spider Man. Con l'esclusiva per PlayStation 4 il gioco su cui abbiamo messo le mani aveva poco da spartire, ma il mix di meccaniche pensate per la realtà virtuale e un'ottima realizzazione tecnica ci hanno convinto della bontà del progetto. L'uscita è prevista entro la fine del 2019 e per ingannare l'attesa abbiamo potuto spendere una prima mezz'ora in sua compagnia.
Un gameplay in crescendo
In Stormland si prende il controllo di un robot caduto in disgrazia: perse gran parte delle funzionalità del suo corpo hi-tech, dovremo farci largo all'interno di un mondo completamente aperto, oramai in rovina per ragioni non del tutto chiare e con lo scopo di tornare quelli che eravamo. Il che vuol dire, in soldoni, partire con la possibilità di camminare e interagire con alcuni elementi del fondale e diventare via via sempre più potenti. Nella mezz'ora di gioco circa che abbiamo potuto completare siamo entrati in possesso di alcuni upgrade fondamentali, come quello che ci ha regalato un braccio destro capace di sparare laser e di alcuni ganci sulle mani grazie ai quali scalare apposite superfici. Ma anche di accedere a degli speciali tavoli preposti al crafting, grazie ai quali acquisire nuove armi come pistole e granate. Muoversi nell'ambiente virtuale di Stormland è piuttosto immediato, bastano i due stick per spostare personaggio e telecamera, mentre la combinazione dei sensori di movimento e dei grilletti posti sui controller rendono la fase di mira e sparo davvero semplice.
In realtà di nemici ne abbiamo incontrati in numero piuttosto ridotto, tanto da spingerci a chiedere al rappresentante di Insomniac Games sul posto cosa ci dobbiamo aspettare nella versione finale del prodotto: a quanto pare il bilanciamento vorrà un terzo di fasi d'azione, un terzo d'esplorazione e un terzo del tempo deputato infine alla risoluzione dei puzzle. Gli ambienti sono strutturati in aree di piccole dimensioni, delle isole di fatto collegate tra di loro da una mare sul quale spostarsi rapidamente grazie ad appositi "pattini" high tech: l'inizio del gioco è piuttosto lineare ed è sempre chiaro dove andare, ma in seguito ci aspettiamo di poter tornare sui nostri passi per esplorare aree prima inaccessibili. Molto interessante come, grazie all'implementazione di meccaniche come la scalata di cui parlavamo prima, il gameplay sia molto meno scontato del solito, con una certa verticalità e la necessità di osservarsi sempre attorno alla ricerca di strade alternative e di non immediata individuazione. Trattandosi di un gioco VR ci sono diverse soluzioni per aumentare il senso di immersività. L'interfaccia, ad esempio, è ridotta al minimo e alcune informazioni, come le missioni attive, vengono mostrate solo quando richiamate dall'apposito proiettore olografico installato sul nostro polso sinistro. Le armi che possono essere impugnate, per citare un altro caso, sono invece due, una per mano, a meno che non si voglia maggiore precisione e quindi non si impugni la pistola con entrambi gli arti, allungandola e guadagnando in precisione.
L'ambiente ha diversi elementi interattivi, un aspetto importante per ogni gioco VR dato che invoglia a guardarsi attorno ed esplorare ambienti magari non vastissimi ma molto dettagliati. In generale Stormland è un gioco molto bello da osservare per gli standard della realtà virtuale: provato sul nuovissimo Oculis Rift S ha messo in luce una componente visiva curata e ricca di particolari, con buoni effetti e un'ottimizzazione che lo portava a non mettere in luce alcun tipo di rallentamento. Andrà ovviamente testato nelle fasi più avanzate e, supponiamo, concitate ma per ora c'è poco di cui lamentarsi. Allo stesso tempo dobbiamo dire che se il design del nostro robot e dei suoi "simili" è piuttosto particolare e convincente, il mondo nel suo complesso non è nulla di mai visto. Certo lo abbiamo giocato poco, quindi ci riserviamo di tornare sulla varietà visiva e ludica nel momento in cui metteremo le mani sulla versione definitiva. Per ora ci sembra un buon passo in avanti per Insomniac Game nel mondo della realtà virtuale dopo Edge of Nowhere: due anni sembrano pochi ma in questo giovane, particolare ambito i progressi sono rapidi e non manca molto prima di avere giochi del genere che potranno considerarsi davvero imperdibili.
Stormland è un passo in avanti importante per Insomniac Games nel mondo della realtà virtuale, una sorta di prova della maturità. Allo stesso tempo è anche un titolo ambizioso, aperto e tecnicamente ben fatto che dimostra quello che Facebook intende portare ai suoi utenti nei mesi e negli anni a venire, anche grazie alla qualità visiva permessa dal nuovo ingresso Oculus Rift S. Se basterà per farne un gioco imprescindibile non lo sappiamo, di certo sembra terminata la fase della sperimentazione e inizia quella dei giochi con tutti i crismi per vedersela con esperienze più classiche da console e PC.
CERTEZZE
- Open world con esplorazione, sparatorie e puzzle
- Tecnicamente molto valido...
DUBBI
- ...artisticamente non particolarmente "nuovo"
- Andranno valutate longevità e varietà