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Syberia: The World Before, il provato dell’ultima opera di Benoît Sokal

Il provato di Syberia: The World Before, l'inevitabile testamento del compianto Benoît Sokal, che segna il ritorno di Kate Walker

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   23/02/2022
Syberia: The World Before
Syberia: The World Before
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Siamo nella città di Vaghen, nel 1937, e la studentessa di conservatorio Dana Rose ha avuto il privilegio di poter suonare l'inno della sua città nella piazza principale. La storia inizia con lei che deve raggiungere il luogo dell'esibizione. Sulla strada possiamo farla deviare per dare uno sguardo più approfondito alla città e ad alcune stradine limitrofe, dove entriamo in contatto con quello che sembra essere uno dei temi portanti dell'intera storia. Troviamo infatti un uomo che sta raccogliendo i cocci del suo negozio, vandalizzato dagli esponenti dell'Ombra Bruna, sostanzialmente un movimento politico nazional socialista che richiama senza troppi misteri al nazismo, sia nei contenuti che nelle forme estremamente violente. Dopo aver parlato con l'uomo, che le dà qualche ragguaglio sulla situazione politica e le fa gli auguri per la sua esibizione, Dana giunge alla sua destinazione e dà vita a uno stupendo concerto, in cui la musica s'intreccia in modo armonioso con una splendida coreografia di automi meccanici.

Finito il concerto veniamo trasportati nel 2004, nella Taiga, dove troviamo Kate Walker prigioniera di un gruppo di nostalgici dell'Ombra Bruna, costretta a lavorare in una miniera di sale per sopravvivere. L'ex avvocato newyorkese condivide una piccola cella con Katyusha, la sua compagna, una ex-punk rocker rapita per motivi politici. Cosa lega Dana e Kate? Per scoprirlo abbiamo provato Syberia: The World Before, l'ultimo capitolo della serie nata dal genio di Benoît Sokal.

Testamento

Vaghen è un luogo affascinante
Vaghen è un luogo affascinante

Com'era inevitabile che fosse, Syberia: The World Before si apre con una dedica a Sokal, autore del gioco e, più in generale, di tutta la serie Syberia, recentemente scomparso. Avevamo provato la demo pubblicata nell'ottobre 2020, quando ancora Sokal era in vita, e vi garantiamo che vedere quella scritta cambia drasticamente l'approccio al gioco, trasformandolo in una specie di testamento dell'arte di un autore indimenticabile. Complessivamente, i contenuti della versione preview che abbiamo avuto modo di testare non sono molti di più di quelli della demo, che si chiudeva su di un momento particolarmente drammatico. Chi l'ha giocata ricorderà sicuramente che Kate e Katyusha trovano un deposito di treni abbandonato, mentre lavorano in miniera, e qui scoprono il dipinto di una ragazza che somiglia incredibilmente a Kate. Si tratta di Dana, ma loro ovviamente non possono saperlo. Proprio mentre le due stanno per fuggire e tornare libere, vengono raggiunte da una guardia dell'Ombra Bruna, che tenta di fermarle.

Qui la demo si chiudeva in modo abbastanza brusco, senza farci capire se le due donne se la sarebbero cavata o meno. La versione preview ci ha fatto scoprire che in realtà la fuga in qualche modo riesce. Kate decide poi di raggiungere Vaghen per trovare tracce della ragazza del dipinto e capire il perché di quella somiglianza. Senza svelare troppo della trama, diciamo che abbiamo avuto modo di far compiere a Kate i primi passi nella bella città, portandola a visitare quello che fu il negozio dei genitori di Dana, visto anche nella demo, e il quartiere in cui si trova, quello degli antiquari, per poi condurla verso un'altra destinazione, non giocabile in questa versione. Purtroppo non possiamo scendere troppo nei dettagli di ciò che accade, per non rovinarvi alcuni dei colpi di scena della storia. Di alcune cose riparleremo sicuramente in fase di recensione, anche perché è difficile spiegare un gioco così incentrato sulla narrazione senza citare le motivazioni dei personaggi.

Gameplay

Gli automi rimangono centrali nella narrazione
Gli automi rimangono centrali nella narrazione

In termini di gameplay, Syberia: The World Before è un'avventura grafica 3D fortemente narrativa, più vicina allo stile Telltale che a quello dei primi due capitoli della serie, tanto che si gioca meglio con un controller che con mouse e tastiera. I puzzle che abbiamo avuto modo di provare non ci hanno mai bloccati e sono sempre stati contestualizzati al racconto. Rispetto alla demo, abbiamo avuto però modo di assaggiarne di più tipi. Ad esempio abbiamo dovuto attivare una strana sfera meccanica, manipolandola alla stregua di quanto avviene, ad esempio, con gli oggetti meccanici dei puzzle dei The Room. Interessante anche la presenza di obiettivi secondari, pensati per dare al giocatore maggiori informazioni di contesto, che sono completamente facoltativi ma spingono a esplorare più a fondo gli ambienti. Ad esempio nella stazione dei treni abbandonata si può scoprire la storia di quei treni, mentre girando per il Quartiere degli Antiquari ci viene chiesto di guardare tutti i chioschi prima di andare a parlare con un certo personaggio.

Syberia: The World Before è pieno di personaggi sopra le righe
Syberia: The World Before è pieno di personaggi sopra le righe

Sicuramente con la versione completa andrà valutata la difficoltà complessiva dei puzzle, per capire la direzione presa dagli autori, ma in generale non ci sono sembrati malvagi, se contestualizzati al tipo di gameplay scelto per il gioco.

Anche l'interfaccia utente ci è sembrata ben realizzata e abbastanza comoda, quantomeno utilizzando un controller. Come già accennato, con mouse e tastiera abbiamo avuto qualche difficoltà in più, soprattutto in fase di puntamento dei movimenti. Il sistema di gioco in sé è molto semplice da descrivere: quando Dana o Kate sono vicine a un hotspot, su questo appare un'icona che indica la possibilità di compiere azioni, siano esse il semplice osservare, il raccogliere, l'utilizzarci un oggetto dell'inventario e così via. Le azioni sono tutte sensibili al contesto, quindi non c'è possibilità di sbagliare o di mal interpretare quanto viene chiesto. I dialoghi, invece, sono gestiti per argomenti e consentono di fare domande mirate ai personaggi con cui si sta parlando. Niente di troppo originale, ma funziona.

Stile

Il gioco sembra essere superbo dal lato artistico
Il gioco sembra essere superbo dal lato artistico

Lì dove Syberia: The World Before sembra davvero rifulgere è il lato artistico: Vaghen è splendida, sia architettonicamente, sia per la presenza di un passato che emerge da ogni strada o edificio, per quanto siano tutte opere di finzione (ma con molti punti di contatto con la realtà). Osservare le bancarelle piene di cianfrusaglie che riempiono le strade di questa città incuneata tra le Alpi, oppure ammirare il lavoro di design fatto sugli automi, rende chiara la differenza tra chi è autore, e ha quindi una visione forte da proporre, e chi non lo è. I modelli 3D dei personaggi non sono particolarmente ricchi, ma è chiaro che non ci troviamo di fronte a una mega produzione e che quindi era difficile pretendere di più. Una citazione a parte merita la colonna sonora, scritta da Inon Zur, davvero efficace nell'accompagnare il giocatore negli eventi che accadono sullo schermo. Speriamo solo che le buone impressioni avute da questo provato rimangano integre anche quando avremo modo di testare la versione definitiva.

Le poco più di due ore che abbiamo passato in compagnia di Syberia: The World Before ci hanno messo addosso una forte malinconia, come se ci trovassimo di fronte a un testamento involontario, e per questo prematuro. Il gioco ci è sembrato migliore di Syberia 3 sotto tutti i punti di vista, ma è presto per dare giudizi definitivi in tal senso, visto che dobbiamo ancora vivere la gran parte dell'ultima avventura di Kate Walker. In generale, ci è sembrato essere uno splendido lascito di Benoit Sokal, l'inevitabile summa di tutta la sua arte, nel senso che è davvero difficile leggerlo in modo diverso, essendo un'opera pubblicata postuma, a brevissima distanza dal decesso.

CERTEZZE

  • Vaghen è bellissima
  • Sembra essere davvero ben scritto
  • C'è tutta l'arte di Sokal

DUBBI

  • I puzzle potrebbero essere troppo facili
  • I controlli con mouse e tastiera