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The Callisto Protocol e Dead Space Remake, in cosa si assomigliano, in cosa no

Stessi creatori, stesso setting, stesse sensazioni, ma sono davvero così simili? A caccia delle similitudini e differenze tra The Callisto Protocol e Dead Space.

SPECIALE di Lorenzo Kobe Fazio   —   26/11/2022
The Callisto Protocol e Dead Space Remake, in cosa si assomigliano, in cosa no
The Callisto Protocol
The Callisto Protocol
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Spazio, protagonisti solitari, mostruosità che ben poco hanno a invidiare a quelle "apprezzate" in un qualsiasi film di David Cronenberg. Un'unica descrizione per due giochi che ben testimoniano e rappresentano il rinnovato amore dei videogiochi per le avventure ambientate nelle immense silenziosità del cosmo, meglio ancora se in salsa horror, come nel caso di The Callisto Protocol e Dead Space Remake, pronti a debuttare rispettivamente il 2 dicembre ed il prossimo 27 gennaio.

Due produzioni indiscutibilmente simili, che, da una parte, rappresentano un gradito ritorno che strizza l'occhiolino ad un probabile futuro, e dall'altra la scommessa di un team sì al debutto, ma composto da vecchi lupi di mare che, non a caso, hanno deciso di navigare su una rotta già nota.

Spazio e horror, appunto, un binomio che Glen Schofield e Scott Whitney conoscono bene, già al timone della saga di Electronic Arts a cui la loro nuova creatura, la primogenita di casa Striking Distance Studios, è indiscutibilmente ed innegabilmente debitrice.

Tanti punti di contatto, quindi, per questo andiamo a scoprire in cosa si assomigliano, in cosa no Dead Space Remake e The Callisto Protocol.

Il fuggitivo e l’ingegnere

The Callisto Protocol 6

La prima differenza che viene in mente non si può definire positiva. Non lo è perché, banalmente, Jacob Lee non è Isaac Clarke. O, per dirlo con altri termini, il fuggitivo della prigione di massima sicurezza situata sulla superficie di una delle lune di Giove, non sembra possedere un grammo del carisma del pur taciturno ingegnere dal viso, e dal corpo, costantemente protetto e celato da una spessa corazza.

Il protagonista di The Callisto Protocol, almeno da quanto mostrato nei trailer finora pubblicati, al di là della classica faccia da cattivo ragazzo con la fedina penale sporca, non ostenta un character design che buca lo schermo. A dirla tutta, per usare un'iperbole, il buon Jacob sembra quasi un personaggio creato in fretta e furia con l'editor di un qualsiasi RPG. Lo sguardo perennemente accigliato aiuta ad attutire questa sensazione, non c'è dubbio, ma la sensazione attuale è che manchi alle sue spalle un background narrativo sufficientemente profondo per affascinare il videogiocatore. Ben diversa la situazione di Dead Space Remake. Già nel 2008 la produzione Electronic Arts poteva contare su un protagonista carismatico quanto bastava, ma in questo rifacimento le cose andranno ancora meglio. Per l'occasione, infatti, Isaac Clarke ha guadagnato la facoltà di dialogare con gli NPC, feature che segna l'evoluzione del genere, e dei videogiochi in generale, e che consentirà alla trama del gioco di battere sentieri totalmente inediti, offrendo nuovi spunti e dettagli sul passato e sulla profondità psicologica del protagonista.

In maniera del tutto simile, per quanto anche sotto questo profilo sia difficile, e persino ingiusto, arrischiarsi in pronostici troppo audaci, il tessuto narrativo di The Callisto Protocol sembra attualmente privo del guizzo, del quid necessario per distinguersi non solo dalla diretta fonte d'ispirazione, ma più in generale da certi topoi ormai inflazionati, soprattutto quando applicati ad un contesto sci-fi. Laddove Dead Space celava l'oscuro e sinistro culto del Marchio, la produzione di Striking Distance Studios sembra meno accorta a proporre al videogiocatore un contesto attento ai dettagli e in grado, eventualmente, di svilupparsi anche su altri media. Ma soprattutto su questo punto, come anticipato poco fa, saremo ben lieti di essere smentiti una volta che il gioco sarà pubblicato e potrà svelare tutto ciò che ha realmente da offrire.

The Callisto Protocol non ha nulla da invidiare graficamente al concorrente, con animazioni facciali ed effetti luce estremamente convincenti
The Callisto Protocol non ha nulla da invidiare graficamente al concorrente, con animazioni facciali ed effetti luce estremamente convincenti

Palesi e lampanti, sul fronte narrativo, i numerosi punti di contatto tra i due videogiochi, che al di là delle ripercussioni effettive e delle disavventure che i due protagonisti vivranno sulla loro pelle, puntano a toccare le medesime corde emotive e a fare leva su atmosfere anche esteticamente molto simili. Scenari interamente ricoperti di acciaio e metallo, luci soffuse che proiettano ombre inquietanti, rumori tutt'altro che rassicuranti che inseguono l'avatar ovunque egli vada e naturalmente jump scare a profusione, sono i principali ingredienti di cui si alimenta ogni ambientazione dei due giochi.

Smembramenti a profusione

L'esplorazione in The Callisto Protocol
L'esplorazione in The Callisto Protocol

Anche in termini di gameplay non mancano similitudini e piccole differenze tra Dead Space Remake e The Callisto Protocol.

Per quanto possano avere nomi ed origini differenti, le fetide creature che dovrà affrontare Jacob Lee nella sua epopea non sono molto dissimili dai Necromorfi, gli esseri informi che infestano la USG Ishimura. Del resto, si tratta pur sempre di claudicanti ammassi di carne in via di decomposizione con l'innata capacità di sopravvivere anche a fronte di progressivi e gravi smembramenti.

A questo proposito si palesa una grande differenza di The Callisto Procol rispetto alla fonte d'ispirazione, una caratteristica che potrebbe decretare la fortuna del gioco di Glen Schofield. Le aberrazioni che infestano la superficie di Callisto hanno infatti il simpatico vizio di sostituire gli arti persi con altre estremità ancora più letali e pericolose per l'incolumità dell'indomito fuggitivo. L'evoluzione, sostanzialmente immediata ed indomabile, dei nemici da affrontare rappresenterà una difficoltà da non sottovalutare, fattore che concorre all'estrema violenza che il gioco offrirà copiosamente al videogiocatore, per molti versi addirittura superiore a quella propinata dal diretto concorrente. Jacob, difatti, potrà fare affidamento su una pistola gravitazionale che gli permetterà di lanciare oggetti dello scenario contro le mostruosità e, a loro volta, queste ultime contro le conformità dell'ambientazione di turno. Cavi elettrici scoperti, lame rotanti, presse metalliche, vale tutto pur di togliersi dai guai ed eliminare, una volta per tutte, le creature che infestano la prigione extraterrestre.

Non solo: The Callisto Protocol punterà molto più intensivamente sul combattimento corpo a corpo. Laddove in Dead Space Remake l'attacco ravvicinato rappresenterà l'ultima spiaggia, spesso inutile tra l'altro, Jacob è un più che discreto picchiatore, forte anche della possibilità di maneggiare diversi strumenti per eliminare le minacce che gli si parano di fronte.

Per il resto, dalla telecamera, al gunplay, tutto sembra estremamente simile a quanto offrirà Dead Space Remake, il quale dal suo canto sfrutterà la rinnovata potenza degli hardware odierni per eliminare (quasi del tutto) i tempi di caricamento e per permettere una maggior libertà d'esplorazione, visto che ora Isaac potrà librarsi in aria ogni volta che si ritroverà in un ambiente a gravità zero. Ciò, tradotto, significa anche aree inedite rispetto all'originale e la possibilità di approcciarsi al backtracking in un modo completamente diverso rispetto al passato.

Il colpo d'occhio può ingannare. Dead Space o The Callisto Protocol? Senza contesto, in certi casi, bisogna guardare due volte la stessa immagine per capire a quale dei due giochi faccia riferimento
Il colpo d'occhio può ingannare. Dead Space o The Callisto Protocol? Senza contesto, in certi casi, bisogna guardare due volte la stessa immagine per capire a quale dei due giochi faccia riferimento

A conti fatti, è innegabile che ci troviamo di fronte ad un duo di produzioni che fanno leva su caratteristiche molto simili, nel tentativo di toccare le stesse corde emotive di chi stringe il pad tra le mani. Certo, forse è difficile individuare precedenti storici in cui due giochi così simili si siano affacciati sul mercato con una distanza temporale così ravvicinata, ma è piuttosto evidente che nei prossimi mesi saremo invasi da avventure ambientate nello spazio proprio perché, insieme a quelli che tirano in ballo il Giappone feudale, l'utenza anela a titoli con questo preciso setting.

Tanti punti di contatto e qualche differenza di non poco conto, insomma, sperando che Dead Space Remake e The Callisto Protocol non siano solo generosi di vicendevoli déjà-vu, ma che rappresentino anche solide esperienze survival in salsa sci-fi.