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The Exit 8 cattura il fascino degli spazi liminali con un horror che purtroppo diventa un puzzle game

The Exit 8 è un gioco horror in grado di catturare il fascino degli spazi liminali che purtroppo si rovina nel momento in cui l'esperienza diventa quella di un puzzle game.

SPECIALE di Nicola Armondi   —   29/05/2024
Le scale che permettono di uscire da The Exit 8

Spesso gli horror lavorano sullo straordinario, sul mettere il giocatore in situazioni estreme, uniche, con entità inimmaginabili che terrorizzano per la loro potenza e inarrestabilità. Come non si può avere paura quando lo Xenomorpho ci insegue in Alien Isolation oppure quando i cultisti di Outlast 2 si muovono nell'ombra eseguendo riti così orribili da far fatica a ripeterli?

C'è però un altro modo per spaventarci nel profondo: modificando l'ordinario quel tanto che basta per confonderci e inquietarci. Non riusciamo subito a capire cosa non vada, ma qualcosa non torna e il non comprendere cosa stia accadendo aumenta continuamente il livello di tensione.

The Exit 8 si inserisce proprio in questo tipo di categoria di horror, proponendo un'esperienza contenuta e con una serie di limiti che emergono rapidamente, ma che con il suo basso prezzo e l'estetica unica potrebbe essere apprezzata dai fan del genere.

The Exit 8 si basa su un’idea semplice

The Exit 8 è un horror, ma anche una sorta di puzzle ispirato agli spazi liminali, ovvero quei luoghi di transizione vuoti che causano in molti un senso di inquietudine. Più precisamente, questo piccolo videogioco ci porta nei corridoi di una stazione delle metro giapponese e ci chiede di trovare l'uscita.

In tutti i corridoi della metropolitana di The Exit 8 vedremo un cartello che indica l'uscita 8
In tutti i corridoi della metropolitana di The Exit 8 vedremo un cartello che indica l'uscita 8

Peccato però che siamo incastrati in un loop eterno, con tre corridoi che si ripetono all'infinito. Per raggiungere la superficie dobbiamo capire cosa sta accadendo e trovare l'uscita numero 8 che dà il titolo all'opera. Come fare? Dovrete capire quando nel corridoio principale vi è un'anomalia e in quel caso voltarvi e tornare sui vostri passi. Se invece non vi è nulla di strano, proseguite. A ogni giro corretto il cartello che indica la prossima uscita passerà al numero successivo, fino ad arrivare a otto. Fallite e dovrete ricominciare da capo.

Le anomalie sono il centro del lato puzzle dell'esperienza, che si basa fondamentalmente sul notare quando qualcosa non torna. Ce ne sono alcune molto ovvie, come vedere per la prima volta due gemelli fermi in mezzo al corridoio o ritrovarsi al buio all'improvviso, ma ce ne sono anche di più sottili, come un cambio in un cartellone pubblicitario appeso al muro o una scritta capovolta. In totale ve ne sono circa una trentina di varianti presenti e possono apparire in modo causale a ogni giro.

Il lato horror dell'esperienza, come detto, è legato al fatto che tutto quello che sapete è che qualcosa non torna, ma non è mai chiaro cosa. La continua sensazione che uno spazio così normale sia in realtà una copertura per qualcosa di più oscuro ma mai del tutto visibile, qualcosa che potrebbe avere la meglio su di noi, che ci osserva, che ci studia e si prende gioco di noi... be', è certamente molto inquietante. Ci sono un paio di situazioni nelle quali ci si spaventa, ma in The Exit 8 non salteremo mai sulla sedia.

Il fulcro dell'esperienza è nel suo metterci ansia, senza mai arrivare fino in fondo. Non che ci riesca sempre. Parliamo infatti di un videogioco e in questo caso, purtroppo, il lato ludico è quello che tende a spezzare la tensione. Approcciare The Exit 8 come un problema da risolvere è forse il modo peggiore per goderselo perché nel momento nel quale tutto ciò che conta è completare un loop nel modo corretto, si smette di sentirsi la preda e si inizia ad andare a caccia delle anomalie, si è perso il giusto spirito per esplorare gli spazi bianchi ed eterei di questa stazione.

Un poster sul muro con due occhi ci dice che le telecamere di sicurezza sono operative: non sono però le uniche che ci osservano
Un poster sul muro con due occhi ci dice che le telecamere di sicurezza sono operative: non sono però le uniche che ci osservano

A un certo punto accadrà e, per qualcuno, potrebbe avvenire immediatamente. The Exit 8 può funzionare unicamente se provate una certa fascinazione per gli spazi liminali. Chiunque voglia un gameplay elaborato, strategie, nemici da affrontare o un chiaro avversario da vedere come minaccia, percepirà The Exit 8 come un "walking simulator" da portare a termine in meno di un'ora e poi ignorare per sempre. Altri potrebbero invece adorare ogni secondo, alla ricerca della prossima stranezza e potrebbero voler evitare di uscire dalla stazione anche dopo aver trovato le scale.

The Exit 8 avrà un seguito, ma noi vorremmo un film

Sappiamo già che The Exit 8 avrà un seguito chiamato Platform 8. L'idea pare essere la stessa: siamo in un treno che non vuole fermarsi e dovremo trovare le anomalie per proseguire e uscire. In tutta onestà, abbiamo il profondo dubbio che una seconda esperienza così simile alla prima possa essere intrigante anche per il pubblico che ha apprezzato The Exit 8, ma ovviamente per ora è solo una speculazione: potrebbero esserci novità sostanziali che ancora non conosciamo.

Un uomo cammina nel corridoio principale della metropolitana di The Exit 8
Un uomo cammina nel corridoio principale della metropolitana di The Exit 8

Ciò che invece ci intrigherebbe maggiormente è un film o anche un prodotto animato che riprende la stessa idea, la stessa ambientazione e che, in sostanza, elimina il lato interattivo dell'esperienza. The Exit 8 dal nostro punto di vista eccelle quando ci dà la sensazione di non essere in controllo e un'esperienza non videoludica sarebbe la sua forma perfetta.

Infine, un breve commento sul lato tecnico. Abbiamo provato The Exit 8 su Nintendo Switch (la versione più recente), dove l'opera deve sottostare a qualche limitazione e ha un livello di dettaglio inferiore. Sebbene non sia un gioco dove ci si debba preoccupare della qualità della texture o del frame rate, una presentazione più pulita può aiutare a instillare maggiormente tensione e nel spingere di più il limite tra reale e irreale degli spazi liminali. In altre parole, se potete scegliere la miglior versione rimane quella PC. In entrambi i casi il prezzo è di soli 4 euro, dettaglio che dà ulteriore valore all'opera.