The Plan presenta una suddivisione delle missioni in due parti distinte: la pianificazione – a dire il vero piuttosto marginale - e l’azione. Nella pianificazione strategica si dovranno (o meglio, potranno) studiare al meglio numerosi dettagli relativi alla missione, come il miglior percorso da seguire, la posizione delle guardie, la possibilità di infiltrare qualcuno e vari altri dettagli che possono tornare utili al momento dell’azione. Nella parte più “giocata”, invece, il gioco assomiglia parecchio ad un’action/stealth game come siamo stati abituati a vedere di frequente negli ultimi anni di produzioni videoludiche, e di conseguenza fornisce tutti gli strumenti necessari al giocatore per compiere le sue malefatte: passo felpato in posizione accucciata per non dare nell’occhio e non farsi sentire, appiattimento contro le pareti, armamenti ottimizzati e gadget in stile James Bond di vari tipi.
All’aiuto degli Arsenio Lupin in erba è preposta anche la mini-map, una vera e propria mappa dettagliata dell’ambiente con radar incorporato.
Come nei vecchi Metal Gear, il radar non si limita ad indicare in tempo reale la posizione dei nemici ma fornisce anche il loro campo visivo
Come accadeva nei vecchi Metal Gear, il radar non si limita ad indicare in tempo reale la posizione dei nemici ma fornisce anche il loro campo visivo, rappresentato su schermo da un cono colorato. Altro particolare interessante è la divisione dello schermo, che in alcuni casi sarà composto da tre elementi, dei quali uno principale e due più piccoli. In questo modo è possibile tenere d’occhio più cose possibili e adattare le proprie azioni di conseguenza. Purtroppo pare che questa caratteristica non sarà usata in modo troppo originale, ignorando un po’ quegli spunti che diversi giochi del Nintendo DS hanno dato negli ultimi tempi.
La grafica si attesta su livelli discreti, ma non fa certo gridare al miracolo. Le texture sono spesso poco definite, la palette dei colori poco “convinta” e il quantitativo di poligoni su schermo è sulla media. Il character design e le animazioni sono più che discreti, così come la fluidità del motore grafico, che aiut Le scene di intermezzo che introducono alle varie missioni e spiegano i particolari della trama non sono realizzate in full motion video, bensì alternando fra il motore grafico del gioco ed una particolare tecnica che ricorda molto un fumetto, caratterizzata da una prevalenza di immagini statiche impreziosite da sporadiche animazioni. Il risultato (oltre che economico) è comunque gradevole e denota anche un certo stile artistico.
A presto su queste pagine per la recensione completa.
La vita del ladro è veramente dura, e spesso belle donne, gioielli e lingotti d’oro non bastano a garantire la felicità. Lo sanno bene gli sviluppatori della Monte Cristo, che sulla base di conflittualità fra professionisti del furto ha basato la trama di “The Plan”, gioco d’azione con elementi stealth che sta per affollare gli scaffali dei negozi. Gli sviluppatori hanno rilasciato pochissime informazioni su questo titolo, facendo nascere due scuole di pensiero sulle motivazioni.
In “The Plan” vestiamo i panni di Robert Taylor, astuto leader di una gang di ladri professionisti che hanno l’obiettivo di rubare due costosissimi quadri Rembrandt e rivenderli sul mercato nero. Ad aggiungere spessore ed interesse alla trama c’è un piccolo particolare: per rubare i quadri sarà necessario l’aiuto di un vecchio partner di Robert il quale in passato si è macchiato di tradimento nei confronti del nostri del nostro (anti)eroe.