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The Rogue Prince of Persia si è rifatto il look, quindi abbiamo deciso di riprovarlo

Siamo tornati a giocare a The Rogue Prince of Persia, cui gli sviluppatori hanno rifatto il look e hanno aggiunto dei nuovi contenuti.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   27/11/2024
Il nuovo principe di The Rogue Prince of Persia
The Rogue Prince of Persia
The Rogue Prince of Persia
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Evil Empire ha recentemente pubblicato un maxi aggiornamento di The Rogue Prince of Persia, l'Act 2 Update, che ha letteralmente rifatto il look al gioco e al protagonista, rinunciando al colore viola per la pelle del principe e arricchendo di dettagli la grafica dei fondali. Inoltre ha aggiunto un nuovo atto della storia, che ora si avvicina maggiormente al finale. Chiaramente la decisione di una svolta così radicale è stata presa in seguito alle aspre critiche piovute dai giocatori, che non hanno gradito le scelte stilistiche iniziali, imponendo un cambio in corsa per provare a recuperarlo, viste le vendite evidentemente non proprio esaltanti.

Né Ubisoft, né Evil Empire hanno svelato i numeri precisi fatti da The Rogue Prince of Persia, ma il picco massimo di 849 giocatori contemporanei registrato su Steam al lancio e gli attuali picchi oscillanti tra i 60 e i 150 giocatori qualcosa fanno capire. Considerate che questi ultimi sono dati relativi al dopo patch, enormemente migliori del periodo precedente, in cui i picchi oscillavano tra i 15 ei 30 giocatori. L'impressione è che Ubisoft voglia che il gioco si presenti al meglio al lancio su console, di cui non conosciamo ancora la data, con la versione PC che rimane un banco per sperimentazioni ed eventuali virate legate al soffiare della comunità.

Un look diverso

Parlare dei dati di The Rogue Prince of Persia aiuta a capire il perché di certe scelte, che vanno a rinnegare completamente la direzione artistica iniziale, ispirata ad alcuni vecchi fumetti francesi, in particolare alle opere di Mœbius, e molto più distintiva, per quanto percepita in modo davvero negativo da una larga fetta di giocatori, in parte per motivi di schieramento politico (il viola viene considerato un colore woke, detta in breve).

C'è anche da dire che il lancio non è stato aiutato dall'uscita pochi mesi prima di Prince of Persia: The Lost Crown, che molti hanno percepito come troppo simile per genere a The Rogue Prince of Persia, nonostante quest'ultimo sia una roguevania (un metroidvania con elementi roguelike alla Dead Cells, per intenderci) e il primo un metroidvania puro. Insomma, non c'era motivo che giustificasse il doppio acquisto. Diciamo che Ubisoft non ha fatto proprio una mossa geniale nel pubblicare i due giochi a distanza così ravvicinata. Comunque sia, gli sviluppatori hanno spiegato che il nuovo stile grafico si sposa meglio con il genere, con la storia raccontata e con la serie Prince of Persia e che il viola del protagonista sarebbe stato poco adatto all'aggiunta di dettagli negli scenari. Inoltre hanno proprio detto di aver fatto quanto chiesto dai giocatori, perché vogliono riuscire a vendere il gioco.

Il nuovo principe di The Rogue Prince of Persia è più bello o più generico?
Il nuovo principe di The Rogue Prince of Persia è più bello o più generico?

La sostanza è che ora The Rogue Prince of Persia appare molto diverso da ciò che era. Dopo averlo provato per qualche ora possiamo dire che da una parte le modifiche sono state fatte con un certo gusto e rendono comunque bene, dall'altra che ora appare visivamente molto più generico. Quindi abbiamo un principe bianco, alcuni dialoghi sono stati riscritti e ora gli scenari sono stati arricchiti da tanti piccoli dettagli, come crepe, effetti particellari e qualche animazione in più, che li rendono più sporchi e molto meno astratti.

Nuovi contenuti e altre novità

Parlando di contenuti, ci siamo addentrati nei due nuovi biomi: le miniere d'oro, accessibili dal campo base e il quartiere degli artigiani, alternativo ai giardini. Il primo è un labirinto di caverne piene di salti precisi e di passaggi creati dagli scavi, con naturalmente delle strutture di legno a puntellare il tutto. Qui troviamo dei nuovi nemici, i digger, che emergono dal sottosuolo per colpire il principe e sono abbastanza fastidiosi, perché possono cogliere facilmente di sorpresa, soprattutto nei momenti più concitati in cui ci sono altri nemici. L'altro bioma vede il principe correre sui tetti di un quartiere della sua città, pieno di trappole e passaggi segreti.

The Rogue Prince of Persia ora ha un aspetto più sporco, ma comunque piacevole
The Rogue Prince of Persia ora ha un aspetto più sporco, ma comunque piacevole

A nostro avviso è il migliore dei due, anche se va detto che complessivamente sono ottimi entrambi e vanno a rendere più varia la progressione della storia, rafforzando inoltre l'impressione di trovarsi di fronte a un clone smaccato di Dead Cells (il gioco precedente di Evil Empire) per come si ramificano.

A fare la differenza sono comunque anche altre novità, apparentemente minori, ma molto importanti. Intanto tutti i biomi sono stati ritoccati per garantire una maggiore organicità delle mappe. Inoltre sono state apportate delle modifiche importanti alla progressione. Ad esempio ora c'è un aumento netto della difficoltà dopo ogni boss, con la resistenza dei nemici che cresce e il loro posizionamento che diventa più insidioso. Se ne iniziano ad incontrare anche molti di più. Inoltre sono stati aggiunti due slot di salvataggio, che consentono di portare avanti più partite.

The Rogue Prince of Persia è stato arricchito di molti nuovi contenuti
The Rogue Prince of Persia è stato arricchito di molti nuovi contenuti

Se al tutto aggiungiamo le modifiche introdotte dai precedenti aggiornamenti, come quello del Tempio del Fuoco, che hanno aggiunto biomi, nemici, medaglioni e sistemato molti altri elementi, capirete che ci troviamo di fronte a un gioco diverso da quello che è stato lanciato a fine maggio, uno che sicuramente merita una seconda possibilità, vista anche l'umiltà degli sviluppatori di tornare su alcune delle loro scelte.

Dopo aver giocato per qualche ora al "nuovo" The Rogue Prince of Persia non possiamo che applaudire agli sforzi che gli sviluppatori stanno facendo per provare a recuperarlo. L'impresa non appare delle più semplici e c'è da dire che un simile stravolgimento dello stile visivo potrebbe essere visto come un tradimento di quelle che erano le aspirazioni iniziali del gioco. Probabilmente però, se non avesse fatto qualcosa per provare ad andare incontro alla comunità, Evil Empire non avrebbe avuto la possibilità di far sopravvivere The Rogue Prince of Persia per un altro anno e, magari, lanciarlo su altre piattaforme dove, diventato più appetibile per il grande pubblico, potrebbe avere più fortuna. Ora vale la pena di giocarci? Vi starete chiedendo. La risposta è sì, visto che l'esperienza è diventata più ricca e c'è molto da scoprire.

CERTEZZE

  • Tanti nuovi contenuti
  • Il restyling grafico per la gran parte sembra funzionare

DUBBI

  • L'unicità dello stile visivo sembra essersi andata a far benedire