The Witcher: Monster Slayer approfitta della straordinaria popolarità della serie The Witcher, ulteriormente consolidata negli ultimi mesi grazie al successo dell'omonima serie prodotta da Netflix, per riportarla sui dispositivi iOS e Android con un'esperienza inedita, in realtà aumentata.
È chiaro: si tratta di un progetto che prende parecchio spunto dai titoli targati Niantic, da Pokémon GO a Harry Potter: Wizards Unite, utilizzando dunque la geolocalizzazione per posizionarci all'interno di una mappa alternativa: il mondo creato dallo scrittore Andrzej Sapkowski, pieno di insidie e mostri, secoli prima dell'arrivo di Geralt di Rivia.
Gameplay
Il teaser trailer di The Witcher: Monster Slayer mostra un tizio che se ne va a spasso con il cane in un bosco, finché il suo amico a quattro zampe non percepisce una minaccia nelle vicinanze di un albero. Quando il ragazzo solleva lo smartphone per rivelarla, sullo schermo compare un terribile mostro che lo assale: è tempo di combattere, ed è proprio in tale frangente che il titolo prodotto da CD Projekt RED andrà a distinguersi rispetto agli altri giochi in realtà aumentata.
Il funzionamento del sistema di combattimento viene chiarito dal trailer del gameplay: utilizzando una visuale in prima persona, dovremo colpire i mostri ricorrendo alla spada o alle frecce, parare i loro attacchi con il giusto tempismo, utilizzare pozioni di guarigione o che aumentino le nostre capacità e ricorrere ai Segni laddove necessario per ottenere la vittoria, chiudendo la contesa con spettacolari finisher tramite l'esecuzione di quick time event.
Struttura
Sembra insomma che l'esperienza di The Witcher: Monster Slayer si ponga come una via di mezzo fra il già citato Pokémon GO e The Elder Scrolls: Blades, anche se speriamo di ritrovare nel titolo sviluppato da Spokko uno spessore maggiore anche e soprattutto nello svolgimento effettivo dei duelli. Le capacità dei Witcher dovrebbero fornire agli sviluppatori una quantità adeguata di espedienti con cui enfatizzare gli aspetti strategici degli scontri, ma si sceglierà di percorrere questa strada o di puntare sulla maggiore immediatezza possibile?
La risposta sembrerebbe già scritta, ma con CD Projekt RED di mezzo meglio non dare nulla per scontato. Una posizione che vale anche per quanto concerne la struttura, visto che proprio sulla natura e la narrazione delle quest il gioco potrebbe costruire il suo maggiore punto di forza. Anziché semplicemente accettare degli incarichi e andare a caccia di mostri, ci troveremo infatti a seguire delle storie ispirate ai romanzi di Sapkowski, e questo dettaglio potrebbe alla fine fare la differenza.
Impressioni preliminari
In termini di progressione The Witcher: Monster Slayer sembra un progetto già scritto, disegnato per intrattenere a lungo e accompagnarci dunque nel percorso di crescita del nostro personaggio, che dovrà apprendere i segreti dei Witcher e farli propri, così da avere un maggior numero di risorse da sfruttare in battaglia. Questi meccanismi troveranno soddisfazione unicamente nell'eliminazione dei mostri? Lo scopriremo quando il gioco sarà disponibile: l'uscita su App Store e Google Play Store avverrà nel corso di quest'anno.
Di certo il lore su cui si basa la celebre trilogia di CD Projekt RED, e non solo, ha ancora tanto da dare e impiegarlo nell'ambito di un'esperienza in realtà aumentata basata sulla geolocalizzazione appare senz'altro come un'idea interessante. Quello che abbiamo visto finora, del resto, lascia ben sperare: le ambientazioni sono ricche di luoghi da visitare, i combattimenti si svolgono a 60 fps e le creature sembrano convincenti, sebbene forse un po' slegate dal contesto.
The Witcher: Monster Slayer potrebbe rappresentare lo step successivo nel genere dei giochi in realtà aumentata basati sulla geolocalizzazione. Se infatti strutturalmente l'esperienza messa a punto da Spokko per CD Projekt RED appare fin troppo tradizionale e collaudata, i combattimenti e le quest narrative potrebbero aumentarne lo spessore e introdurre nuovi, interessanti meccanismi. Il materiale non manca: i romanzi di Andrzej Sapkowski forniscono una base solida da cui trarre ispirazione, tanto per le storie quanto per i personaggi, e l'esperienza del team polacco non si discute. D'altro canto, però, il rischio di ritrovarsi di fronte a un semplice clone di Pokémon GO con i combattimenti di The Elder Scrolls: Blades è concreto: staremo a vedere.
CERTEZZE
- Il lore di The Witcher è sempre affascinante
- L'idea di un gioco in realtà aumentata è interessante
- Gameplay e struttura potrebbero sorprendere...
DUBBI
- ...o magari no
- Per il momento sembra tutto molto derivativo