Cosa ne pensate dell'ultima tech demo di Epic, quella in cui ci è stato mostrato per la prima volta l'Unreal Engine 5 girare in tempo reale su PlayStation 5? Abbiamo seguito da vicino le vostre reazioni e a parte quelli che pensano che graficamente la presentazione non sia stata nulla di speciale, decidete voi se è un problema di occhiali, c'è una folta schiera di appassionati che hanno parecchi dubbi sulla credibilità di quelle immagini.
Se come tanti altri credete che PS5 e Xbox Series X non riusciranno a gestire una simile mole grafica, vi ricordiamo che in realtà queste demo tecniche basate su nuovi motori grafici vengono spesso superate strada facendo, e con molte probabilità ciò che abbiamo visto dell'Unreal Engine 5 non farà eccezione. Del resto, basta buttare un occhio al passato per averne le prove: le demo tecniche, anche le più sorprendenti, nella stragrande maggioranza dei casi vengono surclassate strada facendo. Per esempio, ricordate come venne presentato l'Unreal Engine 4 su PlayStation 4? Era il 2013, e la presentazione avvenne mostrando girare in tempo reale quella che oggi è conosciuta come l'Elemental Demo. Il protagonista è un gigante di di pietra e magma che abbandona la sala del trono per avventurarsi all'esterno, e naturalmente mostra una grafica che sette anni inchidò sulla sedia la maggior parte degli appassionati, e che oggi al contrario appare sì bella ma non certo eccezionale. Questo accade perché la nostra percezione è lentamente cambiata, e lo stesso Unreal Engine 4 ha saputo costruire scenari molto più complessi di quelli che la stessa Epic immaginava all'alba di questa generazione di console.
Rivoluzione tecnica
Per capire quanto margine di crescita c'è rispetto a quello che Epic ci ha promesso su PlayStation 5, basta guardare quanta strada ha fatto l'Unreal Engine 4, che da quella demo iniziale è arrivato a muovere in tempo reale un mostro grafico come Gears 5. Nelle demo di Epic del 2013 si vedono montagne crollare e vallate spezzarsi in due, roba che faceva strabuzzare gli occhi ma che non può certo competere con quello che anni dopo avremmo visto, e soprattutto giocato, in God of War: immaginate la scazzottata con lo Sconosciuto, o qualsiasi battaglia con uno degli enormi draghi nascosti nel gioco Sony. Anche a livello scenografico abbiamo visto di molto meglio: il fotorealismo della New York di Spider-Man e gli scenari mozzafiato di Death Stranding sono un ottimo esempio. E se poi vogliamo parlare di grafica, è impossibile non trovare uno spazio a Red Dead Redemption II che sembra addirittura provenire da una generazione successiva rispetto alle prime demo tecniche fatte girare su PlayStation 4 e Xbox One.
Insomma, c'è da stare tranquilli: anche se ad ogni passaggio di consegne il salto generazione sembra sempre limitato, o non così sorprendente, le cose sono destinate a cambiare radicalmente nel corso del tempo. Esattamente come accaduto con le ultime console che abbiamo acquistato e con le quali quotidiamente giochiamo.