Videogames Party grazie alla collaborazione con MSI ha dato vita all'iniziativa Videogame Legends. Si tratta di una serie d'interviste di lunghezza variabile che, come è possibile intuire dal nome, hanno come protagonista alcune delle figure chiave dello sviluppo dei videogiochi, ma non solo. A questo indirizzo potrete trovare il primo volume con all'interno le voci di gente del calibro di Nolan Bushnell, Federico Faggin o Steve Russell. Nomi che per alcuni potrebbero voler dire poco, ma che per altri rappresentano i veri e propri padri fondatori dell'industria dei videogiochi. Personaggi senza i quali i vari Miyamoto, Garriot, Toru Iwatani o Molyneux, a loro volta visti come i grandi vecchi del settore, probabilmente non avrebbero trovato terreno fertile per emergere.
Lo diciamo subito: nonostante la validità del progetto i valori produttivi non sono assolutamente comparabili con quelli di un High Score di Netflix o del mitico Indie Game: The Movie, nondimeno il valore intrinseco di queste testimonianze è altissimo. Videogame Legends non solo mostra il volto di alcune leggende, ma prova a raccontare alcuni interessanti retroscena, a scavare meglio nei personaggi e soprattutto a diffondere un po' di cultura videoludica, sempre così preziosa.
I protagonisti
Il Volume 1 di Videogame Legends è composto da 5 interviste di lunghezza variabile ad alcuni dei principali personaggi che hanno contribuito a gettare le fondamenta del settore dei videogiochi.
Andiamo a scoprirli brevemente:
- Steve Russel è un programmatore americano passato alla storia per aver creato Spacewar! il primo videogioco distribuito su larga scala in tutto il mondo, divenuto poi il modello d'ispirazione per tutti i prodotti successivi.
- Ralph Henry Baer è stato un inventore e ingegnere nato in Germania, ma divenuto cittadino statunitense che, tra le altre cose, ha creato e sviluppato la prima console casalinga, la Brown Bow, la macchina poi messa in commercio col nome di Magnavox Odyssey. È stato anche il creatore della prima light gun.
- Nolan Bushnell è l'imprenditore americano famoso principalmente per aver creato Atari e aver portato i videogiochi all'interno delle case di milioni di persone nel mondo.
- Federico Faggin è un ingegnere italiano che, una volta trasferitosi negli USA, ha contribuito a creare l'Intel 4004, il primo microprocessore commerciale.
- Bill Pitts e Hugh Tuck sono stati i creatori di Galaxy Game, uno dei primi videogiochi arcade a essere stato messo in commercio.
Nascosta c'è anche l'intervista di Larry Rosenthal, colui che ha creato la tecnologia Vectorbeam, la prima che ha permesso alla grafica vettoriale di essere usata all'interno di un cabinato.
Semplici, ma efficaci
Dal punto di vista tecnico le interviste, anche per gli evidenti problemi logistici legati agli spostamenti durante la pandemia da Covid-19, sono piuttosto semplici: la produzione di Videogames Party ha intervistato i vari protagonisti da remoto, all'interno delle loro abitazioni, con delle semplici webcam, inframmezzando a volte il video con immagini di repertorio o una seconda inquadratura. Ciò vuol dire che questo Videogame Legends ha un ritmo e una sceneggiatura molto differenti rispetto agli altri prodotti citati. Guardare il video, in altre parole, non è fondamentale, a meno di dover leggere gli ottimi sottotitoli in italiano. In definitiva si tratta d'interviste da ascoltare, che sarebbero state perfette anche per un podcast, oltre che per una serie di documentari.
Tutto arrosto e poco fumo, dunque, per un'operazione che prova a puntare al cuore dei personaggi anche attraverso le domande, mai troppo invasive e che danno modo a queste leggende di parlare piuttosto a ruota libera, mettendo in mostra anche la loro personalità.
Personalità
In questo modo è già possibile comprendere dalla voce e da come si pongono di fronte allo schermo il tipo di ruolo che hanno avuto nella storia: si passa dalla parlata sicura e affabile di un uomo d'affari come Bushnell, all'eleganza e compostezza di un ingegnere come Faggin, passando per la simpatia e schiettezza di Mark Bear, il figlio di Ralph.
Senza un montaggio pesante e una sceneggiatura ingombrante, è la verve degli intervistati a rendere le interviste più o meno scorrevoli e piacevoli da ascoltare. Se proprio dovessimo sceglierne due punteremmo il dito verso quella di Federico Faggin e quella di Nolan Bushnell.
La prima un po' per malcelato orgoglio italiano e un po' perché è la più semplice da ascoltare: nonostante viva nella Silicon Valley da decenni, Faggin parla un italiano impeccabile e la sua è stata una figura chiave nell'industria elettronica a partire dagli anni '60. Scoprire dalla sua voce quali erano i problemi del tempo e come sono stati superati è illuminante. Soprattutto pensando come, grazie alle sue intuizioni, il settore ha potuto evolvere.
Basta, invece, una mezzora a Bushnell per far intuire la sua personalità vulcanica e per condividere alcuni aneddoti piuttosto interessanti, come per esempio il fatto che per lui non fu il fiasco di E.T. ad affossare Atari e che ha scommesso in borsa contro il successo della sua ex compagnia, guadagnando un bel po' di soldi dalla cattiva gestione di Atari dopo il suo addio.
Conclusioni
Nel caso in cui vogliate approfondire un po' di storia dei videogiochi il Volume 1 di Videogame Legends è un buon punto da cui partire: parlando direttamente coi protagonisti del tempo, senza sceneggiature sopra o superfetazioni che rendono sicuramente più appetibili, ma meno "veri" i documentari alla High Score, la produzione di VideoGamesParty getta uno sguardo agli albori dell'industria in maniera semplice e funzionale. I valori produttivi sono limitati, ma i contenuti sono di buon livello, grazie a una serie di domande piuttosto interessanti e un buon adattamento in italiano efficace.
Si tratta, quindi, di una serie d'interviste che vi consigliamo di ascoltare, così da dare un volto e scoprire un po' di retroscena di quel periodo pionieristico del nostro hobby preferito. In attesa dei nuovi episodi, in arrivo a febbraio, vi lasciamo il collegamento al sito ufficiale di Videogames Legends.