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Yoji Shinkawa, l’artista dietro Hideo Kojima

Ripercorriamo la carriera di Yoji Shinkawa, l'artista che ha dato forma ai folli mondi nati dalla mente di Hideo Kojima.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   24/11/2025
L'arte di Yoji Shinkawa

Spesso noi giocatori diamo per scontato molte cose. Ci dimentichiamo che a comporre un videogioco non sono solo meccaniche e grafica, interattività e mondo di gioco, ma anche elementi che vengono considerati fin troppo spesso "accessori", pur essendo, di fatto, indispensabili. Tra la progettazione del suono, l'interfaccia di gioco e il montaggio si cela, forse ancora più nascosta degli altri, la locandina. Non si dovrebbe mai scegliere il libro dalla copertina, ma è indubbio che essa faccia tutta la differenza del mondo quando ci si trova davanti a una libreria (fisica o digitale che sia) piena di opere che scalciano per essere selezionate come prossima fuga liberatoria del fruitore.

L'artwork promozionale è, solitamente, uno dei primissimi contatti che abbiamo con un titolo. In una sola immagine è racchiusa l'intera essenza di un'opera, quello che vuole comunicare e come intende farlo. Di artisti iconici che hanno realizzato locandine senza tempo la storia videoludica ne ha a volontà, ma in pochi hanno lasciato un segno tanto incisivo quanto Yoji Shinkawa, la mano dietro il comparto artistico di Metal Gear Solid, Death Stranding e (con molta probabilità) i futuri OD e Physint.

Proprio nei giorni scorsi approdato al Lucca Comics & Games 2025 assieme al suo collaboratore storico Hideo Kojima, cogliamo l'occasione per ripercorrere la carriera dell'artista attraverso le sue incredibili illustrazioni.

Amore a prima vista

Nato a Hiroshima nel 1971, Shinkawa inizia la sua carriera nel 1994, fresco di laurea alla Kyoto Seika University, dove ha affinato la sua poliedricità stilistica. Incerto se seguire la strada del mangaka, decide di provare a entrare in Konami, ieri come oggi una delle più importanti società videoludiche giapponesi.

Il portfolio che Shinkawa ha presentato a Konami
Il portfolio che Shinkawa ha presentato a Konami

Il suo portfolio colpisce immediatamente il creative director Hideo Kojima, reduce dal successo del dittico di Metal Gear, il quale decide di puntare tutto su questo ragazzo senza esperienza pregressa.

A impressionare Kojima è principalmente la versatilità di Shinkawa, capace di passare dallo stile dei fumetti americani, alla linea chiara francese, al sumi-e, fino alla tradizione pittorica occidentale come se una mano sempre diversa stesse inchiostrando il foglio.

Il design del leggendario Metal Gear REX
Il design del leggendario Metal Gear REX

Ma il vero asso nella manica dell'artista è la sua passione per la progettazione di mecha e per i veicoli, talento che straripa come un fiume dal portfolio posto all'attenzione dei creativi di Konami.

Kojima ha raccontato in un'intervista al PlayStation Magazine del 1998 che durante il processo di selezione, dove veniva data una votazione da S a F per facilitare la scrematura dei candidati, Shinkawa fu il primo a cui sentì di dover dare il punteggio massimo appena aperto il plico.

Nei vuoti: Metal Gear Solid

Dopo aver lavorato con Kojima a Policenauts, dove ha svolto principalmente la mansione di debugger, viene affidato a Shinkawa il primo vero progetto capace di dare spazio alle sue intuizioni creative: Metal Gear Solid.

Bozzetto di Solid Snake per Metal Gear Solid
Bozzetto di Solid Snake per Metal Gear Solid

Sicuramente il contributo maggiore dato durante lo sviluppo del gioco è stata la concettualizzazione e realizzazione della miniatura in argilla (come riferimento per i modellatori 3D) del Metal Gear REX, l'iconico mecha bipede che prende ispirazione dalle movenze e dalle fattezze del tirannosauro, però l'impronta di Shinkawa resta principalmente legata alla parte grafica del progetto.

I suoi bozzetti, infatti, sono diventati l'identità visiva che ha accompagnato la saga per tutta la durata della gestione dell'universo narrativo da parte di Kojima.

Bozzetto di Paz
Bozzetto di Paz

I suoi tratti così sporadici e incisivi contraddistinti da linee nere imprecise, realizzate con penne calligrafiche giapponesi dalla punta morbida, e dall'uso accorto dei colori, sfruttati con parsimonia e in maniera inusuale, nonché il suo sapiente utilizzo degli spazi negativi, hanno dato una spinta in più all'imposizione del videogioco nel sempre più affollato (soprattutto all'epoca) immaginario collettivo.

Il suo lavoro con la serie si è poi evoluto con le cover art di Sons of Liberty e, in particolar modo, di Snake Eater, il cui distintivo tono verde resta un unicum caratteriale senza tempo, rievocato con non poca reverenzialità dal recente remake Metal Gear Solid Delta.

L'illustrazione che ha conquistato la copertina di Snake Eater
L'illustrazione che ha conquistato la copertina di Snake Eater

Il suo "posto in prima pagina", tuttavia, non era universale. Sempre di traverso, il mercato nordamericano proponeva spesso grafiche alternative, più impattanti, spesso caratterizzate da un uso aggressivo dei colori e da grafiche 3D. Da Guns of the Patriots in poi l'arte di Shinkawa ha perso la quasi totale esclusiva delle copertine della serie, lasciando lo spazio frontale delle confezioni a locandine realizzate con il motore di gioco e relegando le illustrazioni dell'artista a riedizioni o tirature limitate, come accaduto con l'edizione da collezione di Metal Gear Solid 4 o la Steelbook di The Phantom Pain. E questo procedimento, purtroppo, non ha ancora visto un'inversione di rotta, nonostante Konami sia solo un ricordo lontano nella memoria del "dinamico duo".

Nei legami: Death Stranding

Dopo la scissione tra Kojima e Konami, Shinkawa ha seguito il suo maestro nella sua nuova avventura in solitaria. In dieci anni Kojima Productions ha dato forma a una nuova saga capace di segnare la storia del videogioco con le sue idee inusuali e controcorrente, elevando la produzione e la caratura riservata al medium anche collaborando con volti provenienti da altri settori, specie quello cinematografico tanto amato dal visionario game director.

Illustrazione realizzata per il numero di EDGE dedicato a Death Stranding 2: On The Beach
Illustrazione realizzata per il numero di EDGE dedicato a Death Stranding 2: On The Beach

L'arte di Shinkawa per Death Stranding resta "chiusa" nei bozzetti e nelle illustrazioni che hanno fatto la fortuna degli artbook ufficiali, oltre che finire sulle copertine di riviste come Famitsu e EDGE.

Le locandine, infatti, sono state affidate alla sensibilità espressiva di un altro grande artista, Pablo Uchida (che aveva già firmato la copertina esclusiva della Definitive Edition di Metal Gear Solid V), dallo stile forse più vicino alle ambizioni filmiche raggiunte da Kojima con questo nuovo progetto, ma che, comunque, non è riuscito a impadronirsi della confezione dei due giochi, neanche su edizioni di pregio; al massimo è finito su quella del romanzo ufficiale.

Le incredibili illustrazioni di Pablo Uchida, altro collaboratore che riesce a cogliere appieno l'essenza degli universi di Kojima
Le incredibili illustrazioni di Pablo Uchida, altro collaboratore che riesce a cogliere appieno l'essenza degli universi di Kojima

Questo perché oggigiorno vengono privilegiate immagini dirette che inseguono l'immediatezza più che l'evocativo, forse per paura che illustrazioni troppo elaborate, che richiedono un'alta capacità di lettura da parte di chi le osserva, vadano contro alle attuali regole del mercato, dove il minimalismo è unicamente contenutistico e non più concettuale. Le cose, però, potrebbero cambiare nuovamente.

Nell'ignoto: Physint

Oltre ad OD, un gioco che visivamente e stilisticamente pare (al momento) voler andare incontro a un pubblico molto occidentale, Kojima Productions sta lavorando a un nuovo titolo dalle reminiscenze "solide".

Physint: un concept che vuole ricucire lo strappo con il passato?
Physint: un concept che vuole ricucire lo strappo con il passato?

Physint sembra essere un ritorno alle origini, ma con alle spalle un bagaglio esperienziale non indifferente, figlio di quasi quarant'anni di onorata carriera. Per ora tutto quello che abbiamo tra le mani di visivamente concreto è una locandina provvisoria.

Non siamo riusciti a trovare nessun credito per l'artista che l'ha realizzata, ma sembra contenere al suo interno il tocco pulito di Uchida e l'istintività spartana di Shinkawa.

Illustrazioni di Death Stranding e Metal Gear Solid
Illustrazioni di Death Stranding e Metal Gear Solid

Ovviamente, quello presentato durante lo scorso evento esclusivo che celebrava il 10° anniversario di Kojima Productions è solo un concept realizzato per presentare un'opera che vedrà il suo completamento tra anni, ma non è detto che proprio questo sia il progetto adatto per il ritorno in gran stile di una comunicazione visiva più vicina alle pittoriche visioni collaterali create da un artista in grado di cogliere tutta l'anima di un mondo in una manciata di linee sparse.