Rob Pardo, l'executive vice president of game design e lead designer di Blizzard, ha espresso un'opinione che sempre più va diffondendosi nell'industria tutta: i giochi single player stanno morendo, almeno nel mercato dei tripla A.
Il modello di business tradizionale, con il ciclo di vita commerciale di ogni prodotto stimato entro le due settimane, non regge più a causa dei vari fattori, primo fra tutti il costo di produzione del singolo gioco.
Gli sviluppatori combattono costantemente con il pericolo di veder finire i loro giochi nei cestoni dei negozi. Insomma, per Pardo il single player è diventato una specie a rischio di estinzione, con troppi elementi che cospirano per non renderne economicamente fattibile la realizzazione.
"Tra la pirateria e la possibilità per i giocatori di affittare i giochi, è diventato difficile per un publisher investire milioni di dollari in un gioco con la possibilità che rientrino e ci siano dei guadagni."
È per questo motivo che molti titoli nati single player ricevono modalità multiplayer. Se un gioco riesce a catturare l'utente nelle modalità online è improbabile che venga immesso nel mercato dell'usato per diversi mesi.
Ovviamente ci sono delle eccezioni alla regola, come Skyrim di Bethesda che, pur non avendo modalità online è andato molto bene, ma non tutti hanno le abilità e i soldi per creare titoli della portata di Skyrim.
Se aggiungiamo a queste considerazioni il fatto che anche Pardo, come altri sviluppatori, considera la prossima come l'ultima generazione di console così come la conosciamo, e che nel futuro vede molto free2play, c'è poco da stare allegri.
Fonte: Games Industry