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Oculus VR risponde alle accuse di ZeniMax

L'azienda sostiene di non aver sottratto nulla indebitamente

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   05/05/2014

Oculus VR, la società produttrice del visore per la realtà virtuale Oculus Rift, ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui risponde alle accuse lanciate da ZeniMax, secondo cui John Carmack avrebbe utilizzato la tecnologia sviluppata mentre era alle loro dipendenze una volta approdato in Oculus VR. Riportiamo di seguito il testo.

Siamo dispiaciuti ma non sorpresi dalle azioni di ZeniMax e dimostreremo che tutte le loro accuse sono infondate. Nel frattempo, vorremmo chiarire alcuni punti chiave:

- Non c'è una singola riga di codice o una tecnologia di proprietà di ZeniMax in nessuno dei prodotti Oculus.

- John Carmack non ha sottratto alcuna proprietà intellettuale a ZeniMax.

- ZeniMax ha esposto in maniera errata i propositi e il significato dell'NDA firmato da Palmer Luckey.

- Uno dei motivi principali per cui John ha lasciato ZeniMax nell'agosto 2013 è che l'azienda voleva impedirgli di lavorare sulla realtà virtuale, sospendendo qualsiasi investimento in tal senso.

- ZeniMax ha eliminato il supporto per i visori VR da Doom 3 BFG quando Oculus ha rifiutato di accordargli una partecipazione non dilazionabile della società.

- ZeniMax non ha mai effettuato reclami nei riguardi di Oculus per proprietà intellettuali o tecnologia, né ha mai contribuito ad alcuna proprietà intellettuale o tecnologia di Oculus. Solo dopo la notizia dell'acquisizione di Oculus da parte di Facebook, ZeniMax ha deciso di avanzare tali pretese attraverso i suoi avvocati.

- Nonostante il fatto che il codice sorgente dell'Oculus SDK sia disponibile online nella sua interezza, ZeniMax non ha mai identificato alcun codice o tecnologia "rubati".

Oculus VR risponde alle accuse di ZeniMax