In una lunga e interessante intervista con eurogamer.net, alcuni membri chiave del team di sviluppo di The Witcher 3: Wild Hunt hanno spiegato alcune questioni tecniche relative al gioco. In realtà basta un minimo di cervello per capire che parlare di downgrade in un caso del genere è fuorviante, ma come si sa molti si nutrono solo di concetti semplici e insulsi confronti, quindi è giusto spiegare il funzionamento tecnico di certe questioni.
Di base non c'è stato alcun downgrade. Semplicemente nei mesi di sviluppo sono state provate diversi sistemi di rendering e alla fine è stato scelto quello più accettabile in termini di resa complessiva e prestazioni. Il rendering utilizzato per i primi filmati richiedeva l'uso di troppe luci dinamiche e avrebbe inevitabilmente finito per far degradare le prestazioni di un mondo così vasto. Alcuni effetti, come le trasparenze del fumo, sono stati tagliati perché richiedevano macchine troppo potenti e si è preferito migliorare la fluidità generale. Insomma, da quei filmati sono state migliorate molte cose, tipo il frame rate, ma non essendo visibile nei video in pochi hanno lodato la cosa.
Comunque, gli smanettoni all'ascolto saranno felici di sapere che il team è al lavoro su una patch per la versione PC che darà accesso ai file .ini di configurazione. In questo modo chi vorrà potrà impostare a mano alcuni parametri così da migliorare ulteriormente la resa grafica del gioco. Così magari finirà questa allucinante discussione.