La straordinaria accoglienza che la stampa internazionale ha riservato a Persona 5 rappresenta un'ulteriore conferma del fatto che gli sviluppatori giapponesi, anche quelli meno blasonati, sono tornati sulla cresta dell'onda.
Hanno ritrovato ispirazione e determinazione, complici le potenzialità delle console di attuale generazione, che con la loro architettura x86 hanno anche consentito ai team nipponici di fare il grande passo verso la piattaforma Windows, portando sempre più spesso i propri titoli su Steam.
Non parliamo di un evento casuale ed estemporaneo, dunque, dopo diversi anni in cui sembrava che gli autori occidentali avessero definitivamente surclassato i propri colleghi dagli occhi a mandorla. No, i vari Atlus, Platinum Games, Square Enix, SEGA, Team Ninja, Capcom e naturalmente Nintendo hanno dimostrato di aver imparato la lezione, assimilando tutto ciò che gli serviva per tornare in vetta e infine, con l'efficienza che da sempre contraddistingue l'industria nipponica, concretizzando i propri progetti per raccogliere poi meritatissimi elogi e vendere milioni di copie in tutto il mondo.
Persona 5 con la sua struttura RPG ricca e sfaccettata, la trama adulta e i personaggi stratosferici; NieR: Automata con la sua visione folle e originale, in grado di miscelare spettacolarità e spessore; Resident Evil 7 biohazard, una rivoluzione coraggiosa per un franchise che ha sempre puntato su soluzioni tradizionali; Nioh, capace di sfidare a viso aperto i mostri sacri del genere soulslike; Yakuza 0, che segna con prepotenza il ritorno della serie SEGA in occidente; e infine The Legend of Zelda: Breath of the Wild, un titolo con il record di perfect score sulla stampa internazionale, splendido e coinvolgente. Tante conferme, nel giro di pochi mesi, che gli sviluppatori giapponesi sono tornati a fare quello che gli riesce meglio: raccontare storie straordinarie e offrire una visione unica del medium che tanto ci appassiona.