268

Nintendo, cuore grande e braccino corto

Dalle lettere dei fan al prezzo degli accessori di Switch, le due anime di Nintendo

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   22/05/2017

Il dock di Nintendo Switch costerà la bellezza di 89,99 euro, cifra che conferma il listino americano che avevamo visionato alcuni mesi fa e che aveva fatto scoppiare un piccolo putiferio. Parliamo infatti di una semplice base di ricarica con collegamento al televisore, priva di hardware che possa giustificare un prezzo pari a quasi un terzo dell'intero pacchetto.

Nintendo, cuore grande e braccino corto

Viene il sospetto che Nintendo abbia voluto capire in che modo sarebbero andate le vendite di Switch per poi calare il proverbiale asso e far passare un preciso messaggio all'utenza: volete questi accessori? Ok, ma dovete pagarceli bene. Il che, tradotto (letteralmente) in soldoni significa cifre mediamente più alte rispetto alla concorrenza, specie se consideriamo la componentistica coinvolta. Nella fattispecie, il Pro Controller costerà quasi 70 euro, una coppia di Joy-Con di riserva 80 euro.

Qualcuno dirà: di che vi stupite? Nintendo è la stessa che ancora oggi vende una console portatile estremamente popolare, il 2DS, senza includere nella confezione l'alimentatore, che va acquistato a parte. È la stessa che ha fatto nascere e morire Wii U senza mai neanche considerare un taglio di prezzo ufficiale, operazione che rientra perfettamente nella normalità quando si cerca di rilanciare le vendite di una console. È la stessa che ha potuto piazzare oltre cento milioni di Wii in attivo grazie a un'indovinata operazione di marketing, rendendo trendy e affascinante quello che alla fine era un repackaging del GameCube;

Nintendo, cuore grande e braccino corto

e di volta in volta toglieva feature a quella stessa console campione di vendite per risparmiare pochi centesimi di royalties: prima il supporto ai DVD, poi quello ai CD audio, poi quello agli MP3.

C'è il sospetto che Nintendo ci abbia preso gusto e stia forzando la mano dopo gli ultimi successi, anche perché nel frattempo ha dovuto sopportare situazioni non proprio idilliache con lo stesso Wii U. Visto tuttavia l'alone mistico che circonda la casa di Kyoto, consolidato anche da episodi recenti, i suoi tantissimi fan tendono a chiudere un occhio, se non proprio entrambi, rispetto a storture che avrebbero ben altri effetti sulla reputazione di compagnie come Sony o Microsoft. Ci ricordiamo perfettamente delle magagne che hanno accompagnato l'annuncio di Xbox One e di come orde di videogiocatori imbufaliti abbiano preso d'assalto la casa di Redmond, al punto da farle cambiare clamorosamente strategia e navigare a vista per l'esordio della console, situazione che ha poi dato origine al gap con PlayStation 4, vero?

E così, un po' come giovanotti invaghiti di una tipa che tende ad approfittarsene, novelli "servi della gleba" di eliana memoria, ai fan di Nintendo basta un nuovo episodio di The Legend of Zelda o di Super Mario per mettere da parte il rancore, le polemiche, finanche i ragionamenti di puro buonsenso, e tornare a fare gli occhi a cuoricino davanti a Reggie e Miyamoto. E chi se ne frega se vogliono venderci una base di ricarica a 90 euro, ne prendiamo due!