Doug Bowser, capo della divisione marketing presso Nintendo of America, ha dichiarato che le console portatili hanno ancora un futuro e che la sua azienda continuerà a investire in tal senso. Bowser, mai nome fu più azzeccato, si riferiva in particolare al supporto del Nintendo 3DS, piattaforma rilanciata di recente con l'annuncio a sorpresa del Nintendo 2DS XL, ma la verità è che allo stato attuale l'intera line-up della casa di Kyoto è costituita da handheld.
Era impensabile fino a qualche tempo fa, del resto i dispositivi iOS e Android sembravano aver fagocitato irrimediabilmente quella fetta di mercato; eppure lo scorso ottobre, quando è stato presentato Switch, Nintendo ha di fatto lanciato una nuova console portatile (la più potente di sempre, aggiungiamo), capace di collegarsi in modo semplice e nativo al televisore anziché richiedere cavi o adattatori extra.
Due fasce di prezzo e due target differenti quelli di Nintendo Switch e Nintendo 3DS/2DS, ma il discorso rimane fondamentalmente valido: l'azienda ha abbandonato la tradizionale alternanza fra handheld e home console, cercando di perseguire il difficile equilibrio di chi deve continuare a supportare una piattaforma con oltre sessantasei milioni di unità vendute ma al contempo alimentare l'onda dell'entusiasmo che circonda Switch, capace di piazzare oltre 2,4 milioni di unità nel solo mese di lancio.
A beneficiarne sul lungo periodo sarà inevitabilmente il sistema più recente, com'è normale che sia, mentre alcuni brand chiave già si preparano a salutare il 3DS in favore del suo "fratello maggiore"; come sta accadendo ai Pokémon, con un nuovo capitolo principale in lavorazione per Switch e le riedizioni Pokémon Ultrasole e Pokémon Ultraluna a chiudere il cerchio della serie sulla console dal doppio schermo.
È del tutto lecito che l'azienda che ha praticamente inventato gli handheld, prima sperimentando con i semplici Game & Watch e poi lanciando quel clamoroso successo globale che risponde al nome di Game Boy, si trovi attualmente a detenere un vero e proprio monopolio. Se infatti il panorama del mobile gaming su iOS e Android ha subito negli ultimi anni una battuta d'arresto, se non sul fronte quantitativo di certo su quello qualitativo, quantomeno in termini di ambizioni e progettualità, Nintendo ha saputo tenere botta differenziando l'offerta e puntando sulle sue eccellenti proprietà intellettuali.
In questo quadro di maggiore fiducia e di demarcazioni nette, Sony resterà a guardare? Forse sì, "accontentandosi" dell'eccezionale successo di PlayStation 4 e preparando il terreno per PlayStation 5, in arrivo probabilmente nel 2019; o forse no, andando a confermare quei rumor che vedrebbero l'azienda in procinto di annunciare una nuova console portatile. Una guerra, quella degli handheld, che vale ancora la pena di essere combattuta? Lo scopriremo nei prossimi mesi.