Abbiamo già discusso di come il Nintendo Direct del 14 settembre 2017 sia stato una notevole prova di forza da parte di Nintendo, almeno rispetto agli standard a cui la casa di Kyoto ci aveva abituato negli ultimi anni soprattutto per quanto riguarda la gestione delle produzioni third party e occidentali. Abbiamo parlato anche del fatto che il mercato nipponico si sta configurando come un duopolio particolarmente vivace, con uno scontro diretto e dal sapore classico tra Sony e Nintendo per la sua conquista, visti i risultati impressionanti di Switch in termini di vendite e l'ovvia leadership di PlayStation 4 che ha potuto sfruttare un ampio vantaggio temporale per costruire una roccaforte di notevole entità.
Il Tokyo Game Show 2017 è solitamente significativo dell'andamento generale del mercato nipponico, anche se il suo sviluppo PlayStation-centrico è ormai noto da anni, vista anche la tendenza di Nintendo a schivare l'evento: in questa cornice, la conferenza Sony d'apertura si configura come una vetrina importante per Sony nel suo paese d'origine, emblematica delle intenzioni della compagnia nipponica per tenere buono il pubblico di casa. Dopo il notevole exploit del Nintendo Direct, dunque, la conferenza Sony ha rappresentato una risposta adeguata? Sotto diversi aspetti, la presentazione di questa mattina è risultata alquanto pacata e quasi sotto-tono, priva di acuti di rilievo assoluto ma bisogna anche considerare la strategia generale di Sony sui vari mercati e il metodo scelto per comunicare al pubblico i propri prodotti. Con i Nintendo Direct, almeno quelli non specificamente incentrati su un singolo titolo, la casa di Kyoto di solito effettua una comunicazione globale contemporaneamente rivolta ai diversi mercati, variando in maniera minima le presentazioni tra Giappone, nord America ed Europa ma portando avanti una strategia complessiva comune. Sony invece preferisce suddividere le presentazioni in diverse occasioni e in base al pubblico a cui si rivolge, sebbene ovviamente vi siano molte sovrapposizioni all'interno di eventi cronologicamente vicini.
Visto lo sfruttamento di E3, Paris Games Week (che ha ormai sostituito la presenza alla Gamescom) e PlayStation Experience, Sony può permettersi di utilizzare la conferenza al Tokyo Game Show per presentare prodotti specificamente indirizzati al pubblico nipponico, anche perché di produzioni locali indirizzate a PlayStation 4 ce ne sono ovviamente a bizzeffe. Dunque è comprensibile che i titoli di più grosso calibro mostrati durante la presentazione di stamattina (Gran Turismo Sport, Detroit: Become Human, Shadow of the Colossus, Yakuza Fist of the North Star) fossero sostanzialmente già noti, alcuni dei quali anche multipiattaforma (Red Dead Redemption 2, Monster Hunter: World, Ni No Kuni 2) perché dovevano essere presentati ufficialmente in Giappone. Tuttavia, Sony ha saputo piazzare comunque qualche colpo molto interessante, che avrà ripercussioni importanti sul mercato nipponico oltre a dimostrare, ancora una volta, l'oculatezza di certe scelte in termini di collaborazioni. Tra queste la maggiore sorpresa è stata sicuramente Left Alive di Square Enix, definito un "survival action shooter" costruito da un dream team che comprende veterani di Square oltre ad elementi che hanno lavorato ad Armored Core e Metal Gear, e considerando che si tratta di un'ambientazione fantascientifica con mech la cosa promette molto bene, anche se non si è visto praticamente nulla di effettivo sul gioco (e a dire il vero non si sa nemmeno se sia un'esclusiva PlayStation 4 o meno).
La solita attenzione al pubblico di appassionati, con un pizzico evidente di fan service, è stata dimostrata inoltre dall'annuncio di Zone of the Enders: Anubis Mars per PlayStation VR e da A Certain Magical Virtual-On. Per il resto, la conferma di una versione PlayStation 4 di Dragon's Crown, il nuovo 13 Sentinels sempre di VanillaWare e l'immancabile Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 completano un'offerta che sembra essere decisamente allettante per il pubblico nipponico. Da questo punto di vista, la conferenza Sony ha dimostrato una combattività anche maggiore da parte di PlayStation 4 sul suolo giapponese, laddove Nintendo - anche grazie ai suoi first party iconici di ampio richiamo - tende al momento ad avere un approccio più globale e meno geograficamente selettivo.