Dopo l'analisi del frame rate, che ha evidenziato enormi problematiche sia su Xbox One che su Xbox One X, tanto da farci ragionare sulla validità della strategia Microsoft, che ha voluto a tutti i costi PlayerUnknown's Battlegrounds su Xbox Game Preview, Digital Foundry ha realizzato un confronto con la versione PC che offre ulteriori spunti di discussione e fa nascere nuove perplessità.
Collegando una tastiera a Xbox One sembra infatti sia possibile non solo controllare il proprio personaggio nel gioco (sebbene il mouse non sia supportato), ma anche e soprattutto richiamare la schermata delle regolazioni grafiche, come su PC.
Da tali opzioni sembrerebbe che su Xbox One siano stati utilizzati i preset "ultra low", laddove invece su Xbox One X si sia passati alle impostazioni "medium". Il confronto con l'edizione PC smentisce però tali informazioni, sebbene alla fine dei conti i risultati non siano comunque strabilianti, in particolare per quanto concerne la qualità delle texture.
I redattori di Digital Foundry hanno fatto infine notare come il gioco, con impostazioni al massimo e 4K, non giri a 60 frame al secondo neanche su di un PC dotato di NVIDIA Titan X, il che la dice lunga sul mediocre lavoro di ottimizzazione effettuato da Bluehole, che inevitabilmente è stato trasportato su console.