Già tempo fa avevamo parlato delle dimensioni imbarazzanti raggiunte dal fenomeno dei cheater di Playerunknown's Battlegrounds. Oggi è arrivata la conferma che non si tratta di un problema circoscritto, ma diffusissimo.
L'account Twitter di BattlEye, il sistema di protezione del gioco, ha infatti aggiornato i dati complessivi dei ban, che sono arrivati a ben 1.500.000 account. Pensate che il 14 novembre erano 700.000. Quindi, in un mese e mezzo, i bari cacciati da PUBG (o almeno gli account) sono più che raddoppiati.
Evidentemente il nuovo sistema di protezione, introdotto proprio a metà novembre, non ha fatto desistere molti dal percorrere la via dei cheat. Speriamo che in futuro la situazione migliori, perché PUBG non merita una simile infestazione.