Qualche giorno fa abbiamo riportato la notizia che Drew Karpyshyn, sceneggiatore dei primi due Mass Effect, ha lasciato Bioware per la seconda volta mentre era al lavoro su Anthem. Subito alcuni ne hanno fatto un dramma, affermando che si tratta dell'ennesimo segno della decadenza di Bioware e che le prospettive per Anthem non sono positive.
Sinceramente è difficile stabilire quanto un singolo sviluppatore possa influire su di un progetto a cui lavorano centinaia di persone come Anthem. Per farcela bisognerebbe prima conoscere il suo ruolo specifico all'interno della produzione, ossia quali attività svolgeva direttamente, quali gestiva e così via. Con questo non vogliamo dire che perdere pezzi pregiati a un anno dal lancio di un progetto mastodontico com'è questo non significhi nulla. Anzi, tutt'altro. Solo che, mancandoci conoscenze dirette sulla lavorazione, non possiamo valutare l'entità effettiva della perdita di un Karpyshyn.
Detto questo il tentativo di Casey Hudson, il General Manager di Bioware, di placare le polemiche ci è sembrato un po' troppo diplomatico. Interrogato sulla faccenda da un fan intimorito per il destino del gioco, Hudson ha dichiarato che: "La storia sarà sempre una parte importante di ogni gioco di BioWare. Drew ha concluso il proprio lavoro sul progetto, ma i Lead Writer e i loro team continueranno a svolgere un ottimo lavoro nello sviluppare il mondo, la storia e i personaggi".
Insomma, Hudson ha voluto far capire che la qualità narrativa del gioco rimarrà la stessa, Karpyshyn o meno. Diciamo che chiunque nel suo ruolo non avrebbe potuto dichiarare altrimenti, quindi lo comprendiamo e sospendiamo ogni giudizio, ma è inevitabile che le sue parole suscitino alcune domande che, pur non avendo risposte facili e conclusive, possono aiutarci a ragionare un po'. Ad esempio, perché Karpyshyn è stato fatto tornare in BioWare per lavorare a un progetto così importante se poi ci viene suggerito, una volta andato di nuovo via, che il suo apporto è indifferente e che con lui o senza di lui la qualità narrativa del gioco sarà comunque la stessa? Ci state implicitamente dicendo che non serviva a nulla? Oppure che nel mondo dei videogiochi gli sceneggiatori sono intercambiabili? Sarà per questo motivo che la qualità narrativa di moltissimi titoli tripla A, anche molto grandi, è appena mediocre, a essere gentili? Insomma, uno studio come Bioware, che ha fatto fortuna proprio grazie alla qualità narrativa dei suoi giochi, non dovrebbe alimentare il "culto" degli autori, invece di presentarli come bambole di scrittura automatica?