Sulla base di quanto indicato da un nuovo report di Griffin Gaming Partners, il 95% dei produttori di videogiochi sta sviluppando o sta supportando un gioco "live service", ovvero un videogioco pensato per essere continuamente aggiornato e ampliato. Peccato che alla base del risultato ci sia un enorme conflitto d'interessi.
Le informazioni provengono dal "2023 Game Development Report" realizzato in partnership con Rendered Venture Capital che ha interrogato 537 produttori di videogiochi da tutto il mondo. Tra questi, il 66% ha affermato che i live service sono una necessità per un successo a lungo termine.
Il report fa notare anche un dettaglio molto interessante: un gioco tradizionale richiede tendenzialmente tre anni per lo sviluppo, mentre un live service supera i cinque. Questo significa che vi è un investimento (e un rischio) più grande dietro questi progetti.
Le considerazioni del report sui live-service
"Lo sviluppo di giochi pluriennali forma processi di produzione e pipeline che hanno lo scopo di raggiunge degli obiettivi intermedi chiave in quello che è essenzialmente un processo a cascata. La produzione nei servizi live, invece, è uno stato costante di pianificazione e regolazione dei parametri di gioco per migliorare l'esperienza dei giocatori, mentre si progettano e si distribuiscono nuove funzionalità per aggiungere nuovo valore ai giocatori", si legge nel sondaggio.
Inoltre, il rapporto aggiunge che i team dei servizi live vogliono rilasciare i contenuti più velocemente.
"In tutto il settore, i team del servizio live hanno dichiarato che i loro programmi di produzione ideali sono da settimanali a bisettimanali per le cadenze delle operazioni live e da bisettimanali a mensili per gli aggiornamenti dei contenuti di gioco. Nel contesto dello sviluppo di un gioco, che tipicamente si estende su più anni, i programmi di produzione dei servizi live si muovono a velocità molto più elevata".
[Aggiornamento]
Il report è stato messo in discussione da moltissimi online, vuoi per via della limitatezza del campione, vuoi perché sembra non avere riscontri nella realtà. Il più ficcante in merito è stato l'analista Mat Piscatella che, dopo una battuta ("se con live service intendono un gioco che può essere aggiornato tramite internet, certo. Praticamente tutti gli sviluppatori pubblicheranno delle patch) ha fatto notare un enorme conflitto di interessi: Rendered Venture Capital, uno di partner dello studio, è un fondo con enormi investimenti nei live service.
Insomma, lo studio potrebbe essere stato mirato a ottenere certi risultati, per dare risalto al settore in cui chi lo ha pagato ha investito miliardi? Difficile averne la certezza, ma considerando i numeri espressi, davvero facili da smentire, il sospetto inevitabilmente viene.
Tra i recenti live service vi è Suicide Squad: Kill the Justice League, eccone la nostra recensione.