132

Acquisizione Activision Blizzard: Camera di Commercio US attacca antitrust inglese per i suoi errori

L'organo antitrust degli Stati Uniti ha attaccato l'antitrust del Regno Unito per come sta gestendo i casi delle acquisizioni delle compagnie USA.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   20/10/2022

La Camera di Commercio degli Stati Uniti, ha attaccato l'antitrust del Regno Unito, la CMA, per come sta gestendo la valutazione dell'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Il testo scritto da Sean Heater, il Senior Vice President dell'International Regulatory Affairs & Antitrust della U.S. Chamber of Commerce sul sito di quest'ultima non cita mai direttamente il caso, ma si fa ben capire quando scrive: "Le compagnie statunitensi hanno la responsabilità di rispettare i regimi di concorrenza in cui operano, ma le autorità di regolamentazione estere hanno la responsabilità di garantire che garantiscano a tali compagnie delle valutazioni giuste e corrette, in coerenza con le migliori pratiche internazionali." Facendo poi riferimenti ad altri due casi decisamente scottanti. Heater introduce il testo facendo un riferimento indiretto, perché generale, ma collegabile alla recente decisione dell'antitrust inglese di avviare una seconda fase di indagini sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, motivandola con un documento pieno di errori e pregiudizi: "Alcune recenti decisioni hanno messo in questione la possibilità delle compagnie statunitensi di ottenere una giusta valutazione dalle agenzie antitrust estere. Dall'altra parte dell'Atlantico, le agenzie di Europa e Regno Unito hanno nascosto delle prove decisive degli imputati americani, hanno esaminato in modo improprio delle transazioni puramente americane e pare che abbiamo collaborato con altri organi regolatori per negare giustizia alle compagnie USA."

Da qui parte un appello al Congresso e alla Casa Bianca per intervenire cosicché gli organi antitrust internazionali esprimano le loro valutazioni sulle compagnie USA in modo corretto e imparziale, garantendo a esse un giusto trattamento.

Dopo aver ricordato alcune norme con cui esprimere dei giudizi equi e distaccati, Heater attacca direttamente la CMA (Competition and Markets Authority del Regno Unito), non facendo riferimento al caso Microsoft ma a quello di Meta, cui fu negata l'acquisizione di GIPHY. In appello si scoprì che la CMA aveva espresso la sua valutazione senza tenere conto di una prova cruciale (il fatto che Snap, il concorrente diretto di Meta sull'acquisizione, non vedeva problemi nell'acquisizione), ma l'acquisizione saltò comunque per la decisione finale dell'organo inglese.

Heater arriva addirittura a mettere in discussione l'autorità degli interventi degli organi antitrust internazionali su compagnie USA, nel caso si ripetano errori del genere.