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Acquisizione Activision Blizzard, per la CMA il cloud gaming richiede una console costosa

Nel documento con cui ha motivato il diniego alla transazione tra Microsoft e Activision Blizzard, l'CMA ha dimostrato di non sapere bene cosa sia il cloud gaming.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   08/02/2023
Acquisizione Activision Blizzard, per la CMA il cloud gaming richiede una console costosa

La CMA, l'organo antitrust inglese, nel redigere le sue conclusioni provvisorie sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft ha commesso alcuni grossi errori che non sono sfuggiti a chi ha letto l'intero documento, in particolare sul cloud gaming.

Oltre a diverse considerazioni sul mercato dei videogiochi che lasciano più di qualche dubbio, ha anche dimostrato di non sapere bene cosa sia il cloud gaming, di cui paventa il monopolio di Microsoft nel caso in cui l'acquisizione vada in porto e la casa di Redmond metta le mani sul franchise Call of Duty e sulle proprietà intellettuali di Blizzard. Il problema di fondo è che funziona esattamente al contrario di come viene descritto.

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"L'unione può rendere ancora più forte Microsoft nel cloud gaming, soffocando la concorrenza in questo mercato in crescita e danneggiando i giocatori del Regno Unito che non possono permettersi console molto costose."

Come fatto notare dal giornalista Jez Corden, l'affermazione della CMA è completamente sballata, visto che uno dei punti di forza riconosciuti del cloud gaming è proprio quello di richiedere un semplice browser per funzionare, senza aver bisogno di configurazione hardware eccessivamente performanti (devono solo essere in grado di gestire il flusso video).

Corden: "Letteralmente si può giocare in cloud da un browser web. Come ca**o c'è arrivata questa gente a occupare delle importanti cariche governative."