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Activision Blizzard denunciata dalla famiglia di un'impiegata suicida

Continuano a moltiplicarsi i problemi legali di Activision Blizzard: la compagnia è stata denunciata dalla famiglia di un'impiegata che si è suicidata.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   07/03/2022

La famiglia di Kerri Moynihan, impiegata di Activision Blizzard morta suicida durante un ritiro aziendale risalente al 2017, hanno denunciato la compagnia perché convinti che le molestie sessuali ricevute dalla ragazza sul posto di lavoro abbiano contribuito in modo significativo al suo gesto.

L'accusa è quella di omicidio colposo, come riportato dal Washington Post. La Moynihan è stata ritrovata morta nel Grand Californian Hotel & Spa di Disney nell'aprile del 2017. Il suo caso era menzionato in forma anonima nella causa di luglio 2021, intentata dal Department of Fair Employment and Housing (DFEH) della California contro Activision Blizzard, in cui veniva descritto come un suo collega avesse fatto girare una foto della sua vagina a una festa subito prima che la donna decidesse di togliersi la vita.

All'epoca Activision Blizzard definì le accuse distorte e in alcuni casi false, ma molte delle storie della causa del DFEH sono state confermate da ex impiegati della compagnia, che ne hanno aggiunte anche altre.

Una copia della nuova causa legale aperta contro la casa di Call of Duty è stata visionata dal Washington Post e accusa apertamente i vertici di aver alimentato e tollerato un ambiente lavorativo in cui le molestie sessuali erano endemiche, fallendo nel prevenirle. Inoltre c'è un'accusa diretta a Greg Restituito, il capo della Moynihan all'epoca dei fatti, di aver nascosto la sua relazione con la donna agli investigatori. Da notare che Restituito ha lavorato per Activision Blizzard fino a maggio 2017. Sostanzialmente se n'è andato un mese dopo il suicidio della donna.

Stando alla causa, Activision Blizzard si è rifiutata di collaborare con le autorità, negando l'accesso ai telefoni aziendali della Moynihan e di Restituito durante le indagini relative al suicidio.

La compagnia non ha commentato le nuove accuse.