I dipendenti di Activision si sono confrontati con la dirigenza, chiedendo se per il caso riguardante Bobby Kotick verrà applicata la tolleranza zero che l'azienda ha impiegato in altre situazioni, ricevendo però come risposta che al momento non ci sono prove relative alla condotta del CEO.
Stando ad alcune testimonianze, Kotick sapeva da anni delle molestie sessuali e lui stesso ne avrebbe commesse, ma si tratta appunto di dichiarazioni prive di evidenze concrete, che si riferiscono peraltro a fatti accaduti qualcosa come dieci anni fa.
È probabilmente anche per questo che il consiglio di amministrazione di Activision si è schierato con il CEO, nel nome di un principio di garantismo che tuttavia non è stato applicato ad altri casi, da qui le richieste di chiarimento arrivate dallo staff.
Insomma, la situazione è in stallo: da una parte ci sono i dipendenti di Activision, che si stanno facendo sentire anche in maniera veemente e chiedono le dimissioni del CEO Bobby Kotick; dall'altra c'è una dirigenza che probabilmente non mollerà, a meno che lo scandalo non generi un contraccolpo economico.
Nel frattempo anche Jim Ryan ha criticato Activision in seguito alle accuse di molestie, e può darsi che a questo punto ulteriori voci autorevoli si uniscano alla sua.