Amazon ha iniziato a servirsi di robot che velocizzano l'impacchettamento degli ordini. Lo riferisce Reuters, secondo cui le prima macchine sono state collocate nei principali magazzini degli Stati Uniti, dove attualmente sono impiegati 1.500 lavoratori a tempo pieno.
Secondo le stime, l'automazione causerà la perdita di circa 24 posti di lavoro per ogni struttura. Fonti vicine al colosso dell'e-commerce sostengono che nessuno verrà licenziato, ma chi deciderà di presentare spontaneamente dimissioni non sarà sostituito.
Amazon sostiene che una maggiore automazione garantirà all'azienda ulteriore crescita e nuovi servizi per i clienti, e che questa dinamica permetterà la creazione di nuovi posti di lavoro. "Stiamo testando questa nuova tecnologia con l'obiettivo di aumentare la sicurezza, ridurre i tempi di consegna e rendere la nostra rete più efficiente", ha dichiarato un portavoce della compagnia in un comunicato ufficiale.
"Prevediamo che il denaro risparmiato grazie alla maggior efficienza sarà reinvestito in nuovi servizi per i clienti, continuando così a creare nuovi posti di lavoro."
Nelle scorse settimane la stessa Amazon aveva dichiarato che ci vorranno ancora almeno dieci anni prima che i magazzini possano essere completamente automatizzati.