Cerence, società specializzata in soluzioni di intelligenza artificiale conversazionale per il settore automobilistico e non solo, ha avviato un'azione legale contro Apple. La causa, depositata presso la Corte distrettuale del Texas occidentale, riguarda presunte violazioni di brevetti legati al riconoscimento vocale e ai sistemi di inserimento testuale su dispositivi mobili.
Cerence in passato faceva parte di Nuance Communications, nota per aver fornito a Siri le sue prime capacità di riconoscimento vocale. Secondo quanto emerge dalla denuncia, nel 2021 l'azienda avrebbe avviato contatti con Apple per discutere una possibile acquisizione o concessione in licenza di alcuni brevetti. In quell'occasione sarebbero stati condivisi diversi documenti, tra cui una panoramica del portafoglio brevetti e grafici che mostravano come alcune tecnologie brevettate da Cerence fossero state citate da Apple in proprie richieste, poi respinte proprio perché coprivano ambiti già protetti. Nonostante questi scambi, non fu raggiunto alcun accordo.
"Hey, Siri!" e tastiera virtuale al centro della disputa
Le tecnologie al centro della disputa toccano aspetti chiave dell'esperienza d'uso dei dispositivi mobili. Alcuni brevetti riguardano i sistemi di tastiera virtuale e la digitazione tramite trascinamento, meglio conosciuta come "slide to type". Tra questi si segnalano il brevetto statunitense n. 7.251.367, che descrive un sistema per riconoscere schemi di parole in base alla disposizione della tastiera virtuale, e il n. 7.453.439, che riguarda l'inserimento continuo di parole tracciando i caratteri in sequenza. Altri brevetti menzionati includono il n. 7.750.891, che descrive un sistema di input selettivo basato sul tracciamento dei movimenti di un dispositivo di puntamento, e due brevetti gemelli (n. 8.712.755 e n. 9.256.580) volti a migliorare l'inserimento testuale su interfacce shorthand. Secondo Cerence, le versioni più recenti di iPhone e iPad avrebbero incorporato soluzioni simili, disponibili su iOS 13 e successivi.
Non manca inoltre un riferimento al brevetto n. 9.361.885, che copre metodi per rilevare comandi vocali in modalità a basso consumo o inattiva. In questo caso la presunta violazione riguarderebbe non solo iPhone e iPad, ma anche Apple Watch a partire da watchOS 5 e gli smart speaker HomePod introdotti dal 2018 in poi. Di fatto, il cuore dell'accusa riguarda la tecnologia che consente di attivare Siri con il comando vocale "Hey Siri", riconosciuto anche quando il dispositivo non è in uso attivo.
Cerence chiede al tribunale di stabilire la violazione da parte di Apple, bloccare l'uso non autorizzato delle tecnologie in questione e imporre il pagamento di danni, royalties continuative e altre forme di risarcimento. La società ha inoltre richiesto che il caso venga discusso davanti a una giuria.
La scelta del distretto del Texas occidentale non è casuale. Questa corte è nota per essere una sede favorevole ai detentori di brevetti, con tempi di giudizio relativamente rapidi e un'alta percentuale di verdetti a loro vantaggio. Per Apple, dunque, la causa potrebbe rivelarsi particolarmente impegnativa, sia per i rischi finanziari sia per le possibili ripercussioni sul proprio ecosistema di dispositivi e servizi.