Apple potrebbe finalmente aumentare la memoria RAM dei modelli standard con l'arrivo dell'iPhone 18 nel 2026. Dopo anni di incrementi minimi sul fronte delle prestazioni, la casa di Cupertino sembra pronta a rompere la tradizione e offrire un passo avanti significativo anche per le versioni non "Pro".
Secondo un nuovo rapporto del quotidiano sudcoreano The Bell, Apple avrebbe chiesto a Samsung di potenziare la fornitura di chip di memoria LPDDR5X, destinati alla prossima generazione di iPhone. Questi chip, prodotti in varianti da 12GB e 16GB, rappresentano un'evoluzione importante rispetto alla memoria LPDDR5 utilizzata nei modelli precedenti, offrendo consumi energetici inferiori e una maggiore velocità di trasferimento dati.
La memoria RAM dell'iPhone 18 si discosterà da iPhone 17
L'attuale generazione, iPhone 17, ha mantenuto gli 8GB di RAM presenti anche sull'iPhone 16, ma ha introdotto un raddoppio della memoria di archiviazione base, passando da 128GB a 256GB. Molti utenti si aspettavano già un aumento della RAM con il modello 17, ma Apple ha preferito concentrarsi sullo spazio di archiviazione. Ora, però, sembra che la società sia pronta a colmare quel divario.
Le indiscrezioni indicano che Apple sarebbe in trattative non solo con Samsung, ma anche con SK Hynix e Micron per assicurarsi una fornitura stabile di chip di memoria per l'intera gamma iPhone 18. Ciò suggerisce due possibili scenari: da un lato, l'azienda potrebbe continuare a mantenere 8GB di RAM sui modelli base, adottando però la tecnologia LPDDR5X per migliorarne le prestazioni complessive; dall'altro, potrebbe finalmente portare la dotazione di memoria dei modelli standard a 12GB.
Quali saranno i tagli di RAM per iPhone 18 Pro e Pro Max?
Se quest'ultima ipotesi dovesse concretizzarsi, è probabile che gli iPhone 18 Pro e Pro Max arrivino sul mercato con 16GB di RAM, consolidando ulteriormente la distinzione tra le diverse fasce del catalogo.
L'aumento della memoria non sarebbe solo una mossa commerciale, ma anche una necessità tecnica: le funzioni di intelligenza artificiale integrate nei prossimi dispositivi - tra cui una nuova versione di Siri basata su modelli generativi - richiederanno maggiore potenza di calcolo e gestione multitasking.