Nate Purkeypile, ex-sviluppatore di Bethesda che ha lavorato come artista anche in The Elder Scrolls V: Skyrim, è tornato a dire la sua sullo stato attuale della compagnia, di cui non fa più parte dal 2021, sostenendo che farebbe probabilmente meglio a passare a Unreal Engine 5, abbandonando il suo vecchio e storico Creation Engine.
In un'intervista a Reece Reilly di Kiwi Talkz, Purkeypile ha riferito che l'abbandono del vecchio engine porterebbe probabilmente dei vantaggi sul lungo termine, lasciando indietro tutti i problemi tecnici del Creation Engine e potendo contare su un motore grafico più moderno e senza la necessità di gestirlo dall'interno.
L'affermazione può risultare un po' superficiale, se si considera quanto il Creation Engine sia fortemente connaturato con la struttura stessa dei giochi Bethesda, gestendo molti aspetti specifici di questi giochi che sarebbero impossibili da gestire con altri motori, se non dopo un lavoro di ottimizzazione estremamente lungo.
Non è una questione da prendere alla leggera
"Avendo realizzato giochi open world con entrambi i motori, per me non c'è alcun dubbio che le cose sarebbero andate meglio", ha riferito lo sviluppatore sul passaggio a Unreal Engine 5.
"Sarei scioccato se ciò accadesse, perché non so, le persone hanno anche problemi a cambiare idea a volte, quando hanno preso una decisione a un certo punto e aveva senso in quel momento... ma penso che sia importante rivalutare la tecnologia".
Purkeypile è tornato poi nuovamente a parlare anche di Starfield, che è l'ultimo gioco a cui ha lavorato presso Bethesda, riferendo che gran parte dei problemi di sviluppo era legata alla necessità di mettere insieme cose diverse sul fronte tecnico, che hanno preso molto tempo: "Molto di quello che è stato fatto su Starfield è stato cercare di mettere a punto tutti questi sistemi di rendering e di animazione e questo ha reso davvero difficile la realizzazione del gioco".
Proprio nei giorni scorsi, aveva anche fatto presente come Starfield secondo lui potesse funzionare anche senza tutti quei caricamenti, introdotti evidentemente per garantire la stabilità del software.
Anche in questo caso, l'ex-Bethesda sembra però voler portare avanti una propria idea specifica: difficilmente il team ha scelto di continuare con il Creation Engine solo per una semplice volontà di non cambiare idea. Il fatto che si tratti di un motore storico, che negli anni si è evoluto in maniera da accogliere ottimizzazioni e implementazioni specificamente dedicate alle tipologie di giochi costruiti da Bethesda significa che si tratta di uno strumento praticamente indispensabile e insostituibile per Bethesda, a meno che non si decide di investire molto tempo e denaro per un drastico cambio tecnologico.