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Blizzard: dei dipendenti farebbero fatica ad arrivare a fine mese per Jason Schreier

Secondo Jason Schreier dei dipendenti di Blizzard farebbero fatica ad arrivare a fine mese e per questo starebbero organizzando una rivolta contro Bobby Kotick.

NOTIZIA di Luca Forte   —   04/08/2020

Secondo Jason Schreier, un giornalista ex Kotaku ora a Bloomberg, alcuni dipendenti di Blizzard starebbero organizzando una rivolta nel confronti del CEO Bobby Kotick. Perché mentre lui si gode i suoi 40 milioni di dollari l'anno loro farebbero persino fatica ad arrivare a fine mese per colpa di un compenso decisamente sotto gli standard dell'industria.

Schreier si sta specializzando in questo genere di inchieste volte a scoperchiare quello che c'è di marcio sotto la superficie giovane e brillante dell'industria dei videogiochi. Secondo i documenti in possesso di Bloomberg, infatti, diversi dipendenti di Blizzard starebbero preparando una rivolta all'interno dello studio. Nonostante alcuni colleghi guadagnino oltre 100mila dollari l'anno, la compagnia vada bene e il CEO Bobby Kotick stacchi ogni anno un assegno da oltre 40 milioni di dollari, ci sarebbero alcuni dipendenti pagati molto meno. Alcuni, addirittura, non riuscirebbero ad arrivare a fine mese.

Schreier dice che l'azienda è famosa per le sue paghe basse e racconta di impiegati che sfruttano il caffè dell'ufficio per smorzare i morsi della fame, che non possono permettersi il cibo della caffetteria e che ha cambiato loro piani di vita perché non sarebbero in grado di far crescere i figli. Inoltre gli aumento promessi, sarebbero molto inferiori al 10% pattuito.

All'interno dello studio, inoltre, ci sarebbe una differenza di trattamento notevole tra questo genere di impiegati e i veterani con stipendi a 5 zeri, grazie ai quali portare la famiglia a Disneyworld. Anche per questo motivo in molto starebbero fuggendo da Blizzard per andare da Riot, Amazon Game Studios e le altre compagnie che promettono salari più alti.

Una situazione che, se fosse confermata, sarebbe davvero inaccettabile, soprattutto dopo l'ondata di licenziamenti fatti dalla compagnia diversi mesi fa. Schreier, però, sta ancora indagando, ma già qualche ex dipendente è intervenuto dicendo che "nelle famiglie" c'è sempre qualcuno che si lamenta, ma spesso sono esagerazioni o parole uscite in un momento di frustrazione.

Come andrà a finire? Cosa ne pensate?