L'ex producer di Blizzard Entertainment Stephanie Krutsick ha raccontato una storia decisamente grottesca relativa a Blizzard, che fa ben capire che cultura si respirava negli uffici della compagnia. Sostanzialmente le rubarono il latte materno e le gravidanze le causarono diversi problemi sul posto di lavoro. Purtroppo il ladro non è stato mai identificato.
La donna ha raccontato la sua storia per confermare quanto riportato da Meghna Jayanth su Twitter.
Il fatto accadde nel 2008. La Krutsick fu la prima dipendente di Blizzard a utilizzare una stanza appositamente pensata per le neo mamme, dove poter tirare il latte in tutta tranquillità. Purtroppo la stanza non aveva un frigorifero e la donna dovette mettere il latte in quello della sala ristoro comune dove è stato rubato.
Difficile parlare di confusione da parte del ladro, che non si fece mai avanti per confessare, perché il latte era riposto in una borsa per bambini. Oltretutto era chiaramente il suo, visto che all'epoca era l'unica che stava allattando.
Del resto le donne in Blizzard erano poche in linea generale, quindi il rischio di confusione era davvero minimo. Insomma, qualcuno aprì il frigo e rubò il latte in piena coscienza, o incoscienza. Per la Krutsick fu una bruttissima esperienza, considerando la fatica di tirare il latte, il fatto che ne avesse già poco di suo e l'inquietudine che un caso simile può creare (che il ladro avesse una qualche forma di perversione?).
C'è da dire che i suoi responsabili fecero di tutto per aiutarla, fornendole un mini frigo e migliorando la stanza dell'allattamento, ma è il fatto in sé a essere grave.
La Krutsick ha proseguito il suo racconto parlando delle difficoltà avute dopo le sue due gravidanze. Di base l'accusa è di essere stata penalizzata per la sua condizione, perché a volte non poteva presenziare fisicamente alle riunioni, essendo costretta a tirare il latte ogni due ore e a stare con il seno scoperto a causa di una forte mastite (infiammazione dei capezzoli) dovuta all'allattamento. Nonostante abbia fatto di tutto per rimanere produttiva, lavorando da remoto, ha comunque perso diverse occasioni lavorative, sentendosi discriminata dai suoi capi maschi, che la trattavano diversamente.