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Caso Activision-Blizzard, giudice USA nega a Microsoft una richiesta di documenti di Sony

Non è ancora finita. Il caso della FTC contro Activision-Blizzard prosegue negli USA e un giudice ha negato a Microsoft una richiesta di documenti di Sony.

Caso Activision-Blizzard, giudice USA nega a Microsoft una richiesta di documenti di Sony
NOTIZIA di Nicola Armondi   —   10/01/2024

Un giudice amministrativo statunitense ha respinto la richiesta di Microsoft di costringere Sony a produrre ulteriori documenti nell'ambito della causa legale in corso con la Federal Trade Commission (FTC) per l'accordo con Activision Blizzard.

In un recente deposizione in tribunale, Microsoft ha espresso il proprio disappunto per la campagna in corso da parte di Sony contro l'accordo tra Xbox e Activision, sostenendo che l'azienda ha prodotto un documento "confezionato su misura" in risposta a un mandato di comparizione della FTC per opporsi alla transazione. L'azienda produttrice di Xbox ha aggiunto di avere "il diritto di fare delle indagini per verificare le affermazioni di SIE e chiede a SIE una produzione limitata e mirata di documenti relativi all'accordo Microsoft-Sony".

La mozione è stata respinta dal giudice Michael Chappell, che nella sua ordinanza ha osservato che l'accertamento dei fatti in questa vicenda si è concluso nell'aprile 2023. Microsoft non solo non ha richiesto la riapertura dell'indagine, ma si è anche assunta la responsabilità di notificare a Sony un mandato di comparizione non autorizzato, che non è legalmente applicabile. Di conseguenza, Sony non può essere costretta a produrre i documenti richiesti da Microsoft.

E se l'FTC vincesse?

Xbox Phil Spencer 6

Come sapete, la fusione tra Microsoft e Activision Blizzard è ormai avvenuta, ma questo non significa che sia definitiva. Nel (remoto?) caso nel quale la FTC riesca a contestare la transazione, Microsoft sarebbe costretta a cedere Activision Blizzard King (e tutti i team inclusi al loro interno).

Sarebbe per certo un ribaltamento della situazione inatteso e potrebbe avere pesanti ripercussioni sull'industria videoludica.