Meta ha annunciato un'importante evoluzione per il suo chatbot IA: la capacità di "ricordare" dettagli personali degli utenti, come preferenze alimentari, interessi e informazioni demografiche, per offrire un'esperienza più personalizzata.
Questa funzionalità, già in fase di test da un anno, sarà ora disponibile su larga scala per gli utenti di Facebook, Messenger e WhatsApp, per ora solo negli Stati Uniti e in Canada. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come funziona.
Meta AI ricorda ora informazioni personali
Meta AI raccoglie informazioni in due modi: direttamente, dalle conversazioni con l'utente, e indirettamente, dai profili Facebook e Instagram. Ad esempio, se durante una conversazione si menziona di essere vegani, il chatbot terrà conto di questa informazione nelle interazioni future. Allo stesso tempo, l'IA attinge a dati come età, sesso e interessi desunti dall'attività sui social network per personalizzare ulteriormente le risposte.
Immaginate di chiedere a Meta AI un consiglio su un'attività divertente da fare in famiglia. Il chatbot potrebbe incrociare la vostra posizione di casa (ricavata da Facebook) con i reel visualizzati di recente, ad esempio su concerti di musica trap, per suggerirvi un concerto trap nelle vicinanze.
Questa personalizzazione spinta solleva però interrogativi sulla privacy. Sebbene sia possibile cancellare le "memorie" del chatbot in qualsiasi momento, Meta non offre al momento la possibilità di disabilitare completamente la raccolta e l'utilizzo dei dati personali. Un portavoce dell'azienda ha dichiarato che "crediamo che le migliori esperienze siano personalizzate", lasciando intendere che la personalizzazione è un elemento centrale della strategia di Meta AI.
L'introduzione di questa funzionalità allinea Meta AI ai suoi principali concorrenti, come ChatGPT e Google Gemini, che già offrono la possibilità di personalizzare l'esperienza utente. Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto DeepSeek fa tremare il mercato dell'IA in USA e NVIDIA perde il 17% in borsa, il calo più grande dal 2020.
