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ChatGPT sfida Google con un motore di ricerca più intelligente, ora vi capirà meglio

OpenAI ha introdotto un nuovo aggiornamento della funzione Search di ChatGPT che ora sarà in grado di capire meglio le richieste e rispondere con più precisione.

NOTIZIA di Francesco Messina   —   16/06/2025
ChatGPT Search

OpenAI è pronta a sfidare Google non solo nel campo dell'intelligenza artificiale e dei modelli di intelligenza artificiale ma è pronta a farlo nel settore dell'IA rivolta alla ricerca sul web. Questo guanto di sfida è stato lanciato in seguito all'ultimo update che OpenAI ha riservato alla funzione Search di ChatGPT, una funzione che permette di cercare delle informazioni sul web bypassando Google, direttamente da ChatGPT.

Con questo aggiornamento si punta ad offrire un'esperienza ancor più precisa, fedele e dettagliata. La sua più grande capacità è quella di riassumere i contenuti delle pagine web fornendo delle risposte rapide senza perdere di vista l'affidabilità e l'accessibilità anche in termini di linguaggio.

I dettagli dell'update di Giugno

Questo update è stato rilasciato lo scorso 13 giugno. OpenAI ha puntato sulla risoluzione e sul miglioramento di alcuni elementi chiave come, ad esempio, la comprensione delle richieste. ChatGPT Search ora sarà in grado di capire meglio ciò che l'utente sta chiedendo.

ChatGPT in uso
ChatGPT in uso

Le risposte beneficeranno di questa miglioria e saranno più aggiornate e intelligenti. Seguirà anche meglio le istruzioni che le vengono date e sarà capace di ricordare le conversazioni, anche quelle più lunghe, in modo tale da evitare ripetizioni rendendo la ricerca più fluida e personalizzata. Stando a quanto riporta la stessa OpenAI la reazione degli utenti è già molto positiva.

Linguaggio naturale e qualche riflessione

Uno degli aspetti chiave di questo successo di Search e in generale dei motori di ricerca integrati all'interno dei modelli di intelligenza artificiale, risiede nella loro capacità di adottare un linguaggio semplice ed offrire risposte rapide anche se le richieste richiederebbero dei contenuti più lunghi e complessi.

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Questo, sicuramente, va a beneficio degli utenti ma, allo stesso tempo, va a scapito di portali web, magazine, riviste e siti d'informazione che, chiaramente, richiedono un piccolo impegno ed un piccolo sforzo in più. Questo tema, infatti, è stato protagonista di una serie di proteste da parte di alcuni editori in seguito ai tagli di traffico a causa proprio dell'uso smodato dell'IA.