Chris Avellone ha infine sporto denuncia per diffamazione contro due delle sue principali accusatrici: Karissa Barrows e Kelly Bristol. La causa è stata depositata in California e coinvolge anche altre cento persone, accusate da Avellone dello stesso reato.
Nel testo della causa, che potete leggere qui, Avellone nega tutte le accuse che gli sono state mosse, definendole infamanti. Gli altri cento denunciati sono tutti utenti social anonimi, di cui non si è riuscita a ricavare l'identità.
Nel testo della causa sono state ricostruite le accuse e sono state portate delle prove per dimostrarne l'infondatezza. Secondo Avellone e i suoi avvocati, la Barrows e la Bristol hanno collaborato per screditarlo, facendogli perdere molte occasioni lavorative e mettendolo al margine dell'industria.
Storia originale:
Chris Avellone ha deciso infine di rispondere alle accuse di molestie sessuali e comportamento predatorio che sono state portate avanti da alcune donne attraverso una serie di messaggi su Twitter, con l'autore che respinge tali accuse negando quanto riportato dalle accusatrici ed esponendo la propria versione dei fatti.
In un lungo post intitolato "It's Come To This", pubblicato sul proprio blog, Avellone effettua una disamina molto approfondita e articolata di quanto accaduto, prima esponendo i fatti dal proprio punto di vista e poi effettuando un resoconto più dettagliato su quanto gli sia accaduto.
Prima di tutto, ha specificato di aver atteso un anno prima di rispondere ufficialmente per consentire alle accusatrici di essere ascoltate e cercando di capire, nel frattempo, se queste accuse avessero una base solida, rendendosi conto che il suo rapporto con una delle donne, ovvero Jackie (da notare che quest'ultima non è Karissa Barrows, la "prima accusatrice" che ha avviato tutta la questione) è stato chiuso da lui stesso, probabilmente ferendola.
Si è però poi convinto a rispondere soprattutto in seguito a strani movimenti registrati da parte di Karissa, la prima ad accusare Avellone, che pare nel giro di poco tempo abbia cancellato migliaia di messaggi su Twitter e altri social, tra i quali diverse testimonianze che avrebbero potuto far capire più precisamente cosa era successo tra loro (alcune delle quali sono riportate nel suo testo, recuperate dagli archivi online).
Il discorso è molto lungo e dettagliato e vi rimandiamo al post di Avellone per leggere in maniera precisa il suo punto di vista: in sostanza, secondo l'autore di Fallout 2, Planescape: Torment, Icewind Dale, Neverwinter Nights 2, Alpha Protocol e Fallout: New Vegas (tanto per dirne alcuni) gli attacchi delle due donne sarebbero il frutto di una sorta di macchinazione organizzata a posteriori, anche perché si riferiscono ad eventi accaduti diversi anni prima.
Per quanto riguarda Karissa, conferma di averla conosciuta durante l'evento DragonCon del 2012, di averci bevuto insieme e di aver avuto uno "scambio di effusioni" consenziente nel corridoio dell'albergo, senza ulteriori sviluppi sul fronte sessuale, parrebbe. Da lì è seguito un rapporto di amicizia durato qualche anno, durante il quale gli è stata presentata l'amica Jackie, il cui rapporto con Avellone sarebbe stato incoraggiato dalla stessa Karissa. Conferma dunque di aver avuto una relazione sentimentale con Jackie, la seconda ragazza che ha portato avanti le accuse, chiudendolo di sua iniziativa e riconoscendo di averla probabilmente ferita nell'atto, cosa che potrebbe aver scatenato la "vendetta".
Nega, in ogni caso, altri episodi che gli vengono contestati, nei quali rientrano anche accuse da parte di persone che sostiene di non aver nemmeno conosciuto in certi casi. Da notare come Avellone parli anche degli effetti devastanti di questa situazione, che in effetti l'hanno di fatto escluso dall'industria videoludica, come abbiamo visto con il taglio dei rapporti da parte di Techland e Paradox, tra gli altri.
Avellone spiega di rendersi conto che questi, nonostante siano stati ovviamente dolorosi, sono atti obbligati da parte delle compagnie, che comprende. Tuttavia, sostiene che il controllo dei fatti e la necessità di approfondire questioni di questo genere siano cose indispensabili ma che vengono spesso trascurate, sia dalle compagnie videoludiche che dai media.
Tuttavia, l'autore sembra non aver intenzione di fermarsi qui: in questo anno di attesa pare abbia raccolto dati e testimonianze e sembra alquanto intenzionato a ribattere alle accuse, tanto è vero che sembra sia stata depositata una causa di diffamazione nei confronti della Barrows, come risulterebbe a questo indirizzo. A questo punto, attendiamo di vedere gli sviluppi della questione.