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Clair Obscur: Expedition 33 è Final Fantasy 8 fuso con Sekiro e con un pizzico di deckbulding

Il produttore di Clair Obscur: Expedition 33 ha spiegato che il GDR è Final Fantasy 8 fuso a Sekiro e con un pizzico di deckbulding. Le fonti di ispirazione sono svariate.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   19/03/2025
Il protagonista di Clair Obscur: Expedition 33 in versione francese
Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
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Clair Obscur: Expedition 33 è il gioco di ruolo a turni dello studio francese Sandfall Interactive. In vista dell'uscita - prevista per il 24 aprile - il produttore del gioco e cofondatore dello studio François Meurisse ha parlato di alcuni dei giochi che hanno influenzato Clair Obscur: Expedition 33.

Parlando con GamesRadar alla GDC 2025, Meurisse ha rivelato che alcuni classici capitoli di Final Fantasy e Sekiro: Shadows Die Twice sono stati tra le principali fonti di ispirazione.

I dettagli sulle fonti di ispirazione di Clair Obscur: Expedition 33

"Si tratta dei grandi giochi dell'infanzia per Guillaume [Broche], il nostro game director", ha detto Meurisse, parlando di Final Fantasy 7, 8, 9 e 10. "Voleva creare un videogioco in stile Final Fantasy, ma moderno, provando a immaginare come sarebbe oggi la serie se avesse mantenuto i combattimenti a turni. Ha però fuso anche altre fonti di ispirazione. Sicuramente Final Fantasy e JRPG sono la base del nostro gameplay. Il sistema di difesa è invece più ispirato a Sekiro e ai giochi di FromSoftware. C'è una sorta di elemento ritmico e una componente d'azione in tempo reale. È più basato sull'abilità manuale".

Svela però che ci sono anche altre piccole fonti di ispirazione. Il fatto che nelle battaglie ci siano dei punti azioni che possono essere spesi per agire viene dai giochi deckbilding, non dal classico sistema di punti magia dei GDR.

Meurisse spiega che il team si ispira ai GDR giapponesi, ma lo scopo di Clair Obscur: Expedition 33 è di realizzare qualcosa di personale con uno stile grafico unico. Soprattutto a livello visivo il team voleva evitare di copiare i giochi orientali, quindi invece di optare per una grafica in stile manga o anime hanno guardato più vicino geograficamente, ovvero alla Belle Époque dei primi del novecento, mescolando art déco e fantasy. Ci è voluto un po' di tempo per trovare il giusto equilibrio, ma alla fine il team pensa di avercela fatta.

Vi ricordiamo poi abbiamo provato Clair Obscur: Expedition 33 ed è un gioco che potrebbe rivelarsi un classico.