Death Stranding 2 è quasi pronto, a quanto pare: il gioco è entrato nella fase di crunch, ma Hideo Kojima si chiede per quanto ancora potrà creare viste anche le sfide che questo specifico momento dello sviluppo comporta.
Alcuni giorni fa il game director giapponese ha ammesso di essere stanco, per poi spiegare che con il suo studio stava appunto affrontando "il periodo più impegnativo dello sviluppo di un gioco, sia fisicamente che mentalmente, comunemente noto come 'fase di crunch'."
"Oltre al mix e alla registrazione delle voci giapponesi, c'è un'inevitabile quantità di altri impegni: scrivere commenti, fornire spiegazioni, redarre testi, tenere colloqui e discussioni, nonché completare lavori non legati al gioco. È incredibilmente difficile", ha scritto Kojima.
Per quanto ancora?
Come ricorderete, alcune settimane fa Kojima ha giocato a Death Stranding 2: On the Beach ma si è addormentato due volte nel mezzo di una missione, e probabilmente anche da questo episodio nascono le riflessioni del game director giapponese sui limiti dell'età e su ciò che comportano.
"Alla mia età non posso fare a meno di pensare per quanto ancora sarò capace di restare 'creativo'", ha critto Kojima. "Vorrei continuare per il resto della vita, ma saranno dieci anni? Venti? Ogni giorno sembra che stia correndo contro il tempo."
"Ridley Scott continua a lavorare ancora oggi, a 87 anni, e quando ne aveva 60 - la mia attuale età - ha creato un capolavoro come 'Il Gladiatore'", ha concluso l'autore, cercando nella longevità creativa del suo collega inglese un qualche tipo di conforto.