Hideo Kojima è un creatore di videogioco profondamente giapponese, ma la maggior parte dei suoi personaggi non sono giapponesi o anche solo asiatici. Perché?
Sia in Death Stranding 2: On the Beach che nei giochi passati è innegabile che il creativo si sia focalizzato su volti più occidentali e pare che ci sia un motivo ben preciso: gli asiatici sono troppo belli per Kojima.
La spiegazione di Kojima
Parlando con IGN Japan, Kojima è stato interrogato riguardo alla scelta dell'attrice giapponese Shioli Kutsuna per Death Stranding 2, e Kojima ha colto l'occasione per spiegare le sfide tecniche legate all'uso di un maggior numero di attori giapponesi nei suoi giochi.
Kojima ha spiegato che ricreare volti asiatici (non solo giapponesi) in computer grafica, in particolare donne e giovani attori, è stata una grande sfida per loro nel corso degli anni. Ciò è dovuto alla loro pelle asiatica che appare "così liscia e bella che finisce per sembrare troppo artificiale" quando viene scansionata e renderizzata in 3D.
Il game director afferma (tramite traduzione automatica dal giapponese all'inglese): "È davvero difficile ricreare accuratamente i volti asiatici in CG. Soprattutto le donne e i giovani, la loro pelle è così liscia e bella che finisce per sembrare troppo artificiale. Questo non riguarda solo i giapponesi; molti asiatici hanno una pelle incredibilmente fine e delicata, quindi quando viene renderizzata in CG, tende a sembrare finta".
Inoltre, Kojima osserva che le nuove tecnologie hanno reso il processo più semplice, sebbene speri ancora di migliorarlo ulteriormente. "D'altra parte, le persone anziane o con le lentiggini hanno una scansione più dettagliata. Ho già provato a usare attori giapponesi in passato, ma non sono mai venuti bene... Detto questo, questa volta abbiamo usato una nuova tecnologia e sono davvero soddisfatto del risultato. Ovviamente, voglio comunque migliorarle ulteriormente in futuro", ha aggiunto.
Vi lasciamo infine alla nostra recensione di Death Stranding 2: On the Beach.