La startup di intelligenza artificiale DeepSeek ha recentemente pubblicato dati che suggeriscono margini di profitto teorici del 545%, un'affermazione che ha destato molto interesse nel settore tecnologico. Tuttavia, l'azienda ha chiarito che si tratta di un calcolo ipotetico, basato su un modello di entrate che al momento non riflette la realtà operativa.
Numeri da capogiro, ma con molti "se" e "ma"
In un post su X e in un approfondimento su GitHub, DeepSeek ha spiegato il proprio metodo per aumentare il throughput e ridurre la latenza. Analizzando i dati relativi a un periodo di 24 ore di utilizzo dei suoi modelli V3 e R1, l'azienda ha stimato che, se tutto il traffico fosse stato fatturato ai prezzi del modello R1, avrebbe generato 562.027 dollari di entrate giornaliere.
D'altro canto, il costo per noleggiare le GPU necessarie per l'elaborazione sarebbe stato di 87.072 dollari, lasciando un impressionante margine teorico del 545%.
Tuttavia, DeepSeek ha ammesso che i suoi ricavi effettivi sono "sostanzialmente inferiori", a causa di diversi fattori come i prezzi più bassi per il modello V3, gli sconti notturni sui servizi e molte funzionalità ancora gratuite (web e app accessibili senza pagamento).
Una proiezione ottimistica, ma quanto è realistica?
Se DeepSeek decidesse di monetizzare completamente i suoi servizi, il traffico potrebbe ridursi drasticamente, rendendo impossibile replicare questi numeri in un contesto reale. L'azienda ha dunque fornito una stima teorica, più che una reale previsione di redditività.
Queste affermazioni arrivano in un momento in cui il dibattito sulla sostenibilità economica dell'intelligenza artificiale è più acceso che mai. Con i costi di addestramento e mantenimento dei modelli in costante crescita, molti analisti si chiedono se le aziende di AI possano realmente ottenere profitti elevati nel lungo termine.
Mentre DeepSeek continua a sorprendere con i suoi numeri, la realtà economica del settore AI rimane incerta. Le previsioni di margine di profitto del 545% potrebbero essere più un esercizio di stile che un vero scenario finanziario, ma dimostrano comunque che l'azienda ha trovato un modello tecnologico potenzialmente scalabile ed efficiente.