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Digital Bros. annuncia licenziamenti per il 30% della sua forza lavoro

L'azienda italiana Digital Bros, proprietaria di 505 Games e Kunos Simulazioni, ha annunciato licenziamenti che colpiranno il 30% della sua forza lavoro.

Digital Bros. annuncia licenziamenti per il 30% della sua forza lavoro
NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   14/11/2023

Digital Bros., l'azienda italiana proprietaria fra gli altri di 505 Games e Kunos Simulazioni, ha annunciato licenziamenti che andranno a colpire addirittura il 30% della forza lavoro del gruppo.

Si tratta purtroppo dell'ennesima notizia del genere negli ultimi mesi, che arriva a poche ore dall'ufficializzazione dei licenziamenti in Amazon Games e Netflix, mentre ulteriori tagli si prevedono all'orizzonte.

"Dopo la pandemia, il mercato dei videogiochi si è evoluto in modo da essere più selettivo per quanto concerne i nuovi giochi, con i consumatori che si rivolgono sempre più spesso a proprietà intellettuali consolidate e giocano a questi stessi titoli per periodi più lunghi", ha dichiarato Digital Bros. in un comunicato stampa.

"La strategia di Digital Bros. ha dovuto adattarsi a questo nuovo scenario competitivo in continua evoluzione, dunque concentrerà i propri sforzi sulla pubblicazione di sequel e nuove versioni di giochi già affermati e di successo, con un numero limitato di nuove produzioni a budget più elevato."

"Al fine di dare priorità a titoli di successo di alta qualità e di lunga durata, Digital Bros. ha riconsiderato il numero di progetti in fase di sviluppo e, di conseguenza, rivedrà la struttura organizzativa per allinearsi all'evoluzione del contesto competitivo nel medio-lungo termine e garantire la massima efficienza operativa."

"Il programma di ristrutturazione dovrebbe rappresentare una riduzione di circa il 30% della forza lavoro globale, con la parte predominante concentrata all'interno degli studios."

Una vera e propria ecatombe

Assetto Corsa Competizione
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Sebbene i risultati finanziari dei vari publisher avessero fatto ben sperare, pare proprio che l'industria dei videogiochi non stia vivendo il suo miglior periodo e le aziende sembrano non conoscere soluzioni alternative ai licenziamenti per superare la crisi.