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Dying Light 2, le 500 ore e il falso problema dei giochi lunghi

Negli ultimi giorni si è parlato parecchio di Dying Light 2: Stay Human, che promette una durata fino a 500 ore: ecco perché quello dei giochi lunghi è un falso problema.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   10/01/2022

Dying Light 2: Stay Human ha fatto discutere negli ultimi giorni per via dell'annuncio degli sviluppatori relativo alla potenziale durata della campagna, che potrebbe tenerci compagnia anche per 500 ore. Con il tempo libero che scarseggia, specie fra i videogiocatori più attempati, quello dei giochi lunghi è diventato un vero e proprio problema. Un falso problema, in realtà.

Facciamo un passo indietro: questo sabato Techland ha innescato una forte discussione sui social quando ha rivelato che per completare al 100% Dying Light 2: Stay Human serviranno oltre 500 ore. Una dichiarazione molto chiara per chiunque abbia dimestichezza con gli open world, ma che ha richiesto ulteriori spiegazioni per tutti gli altri.

Dying Light 2: Stay Human, la città sarà esplorabile liberamente e molto ampia
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Gli utenti si sono divisi: la maggior parte ha criticato la scelta del team di sviluppo di tirare fuori un'esperienza così corposa, principalmente perché i giochi meritevoli di attenzione sono sempre di più ed è sempre meno il tempo che è possibile dedicare a ognuno di essi.

C'è stata tuttavia anche una vivace minoranza che ha invece fatto presente come 500 ore non siano poi un valore così esagerato, tirando fuori le statistiche con il primo Dying Light e mostrando di averci passato 700 e più ore spolpando fino all'osso lo scenario e ciò che aveva da offrire in termini di missioni, sfide e segreti.

Dying Light 2: Stay Human, una sequenza di combattimento
Dying Light 2: Stay Human, una sequenza di combattimento

Torniamo quindi ai chiarimenti forniti da Techland: 500 ore non corrispondono al tempo necessario per completare la campagna di Dying Light 2: Stay Human, che anzi può essere portata a termine in meno (probabilmente molto meno) di 100 ore.

Si tratta piuttosto di un valore indicativo per chi desidera investire a fondo nell'esperienza messa a punto dal team polacco e dedicarsi a ogni singola quest e sfida disponibile, raggiungendo insomma il 100% di completamento del gioco.

Ci troviamo dunque di fronte a un falso problema. Che gli open world siano produzioni molto corpose, con una durata media che si colloca tranquillamente fra le 60 e le 100 ore, è cosa ben nota e chi vuole campagne più brevi dovrebbe orientarsi verso generi differenti. Allo stesso tempo, se si desidera investire più tempo all'interno di quello specifico mondo c'è la possibilità di farlo nella misura in cui lo si reputa opportuno.

Basta fermarsi a pensare a una situazione contraria per rendersi conto di come questa abbondanza e questa possibilità di scelta siano in realtà elementi indubbiamente positivi. Lo splendido The Order: 1886, ad esempio, durava appena sei o sette ore e per questo è stato maltrattato dalla critica. Un open world come RAGE 2, addirittura, non si spingeva oltre le dieci ore.

Dying Light 2: Stay Human, uno spartan kick ci libera da un nemico
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Con il prezzo dei giochi che col passare del tempo ha superato gli 80 euro, inevitabilmente il rapporto costo / durata è diventato un fattore che i videogiocatori tengono in grande considerazione, dunque un'inversione di tendenza per quanto concerne gli open world appare improbabile.

Alla fine dei conti, però, nessuno vieta di dedicarsi unicamente alle quest principali e arrivare comunque alla fine della storia: l'importante è che la qualità media dell'esperienza si mantenga alta nell'ambito di quei contenuti. Il resto, come si dice, è grasso che cola. Voi che ne pensate? Parliamone.