Elden Ring Nightreign è in fase di prova e, se siete riusciti ad avviarlo, potreste aver notato che il gioco è un po' stressante, in quanto c'è una scadenza temporale che costringe ad agire rapidamente per riuscire a ottenere equipaggiamento e rune a un ritmo sufficientemente elevato.
L'ansia generata da Elden Ring Nightreign è assolutamente voluta, almeno stando al director Junya Ishizaki.
Elden Ring Nightreign è stressante in modo diverso
Junya Ishizaki spiega che una delle fondi di ispirazione è il gioco in scatola Pandemic. Una delle sue caratteristiche è proprio mettere l'utente sotto pressione. Il director spiega che adora la necessità di dover usare il tempo a disposizione nel modo giusto per poter superare una sfida che "sempre impossibile".
Spiega anche che la cooperativa stessa è stata usata per mettere il giocatore sotto pressione. Gli utenti sono costretti ad aiutarsi e collaborare per poter superare le sfide di combattimento. Nightreign vuole evitare che l'avventuriero si senta solo e isolato, a differenza di quanto accade in Elden Ring. La tensione "interna" che si provava nel gioco base diventa ora una tensione "esterna", più focalizzata sulla cooperazione.
Il director spiega poi che si rende conto che i fan storici potrebbero essere stupiti inizialmente dal modo in cui Nightreign funziona, ma ritiene anche che una volta che avranno iniziato a giocare saranno in grado di vivere al meglio l'esperienza.
Certo, questo è vero sempre ammesso che i server funzionino. La prima fase di prova su PlayStation non è andata affatto bene.